
“L’anello forte”, donne in lotta per la libertà alla Sala Umberto
Lo spettacolo con Laura Curino e Lucia Vasini si interroga sulle vicende di contadine, operaie e levatrici che negli anni’70 hanno lottato per migliorare la loro condizione
É un omaggio alle donne, “l’anello forte” nel passaggio dalla civiltà contadina alla realtà operaia lo spettacolo che la regista Anna Di Francisca porta in scena fino a martedi alla Sala Umberto a Roma.
Con lo spettacolo l'”Anello forte” la coppia di attrici formata da Lucia Vasini e Laura Corini, crea ritratti al femminile sullo sfondo delle trasformazioni sociali, politiche ed economiche nell’Italia del Novecento con le testimonianze delle protagoniste.
Ironiche disincantate, ma anche fragili e smarrite, le 12 donne raccontate dallo scrittore piemontese Nuto Revelli sono madri, contadini, operaie bambine, levatrice, pastorelle, suore e perfino una trapezista, tutte osservatrici ma anche protagoniste dello sviluppo industriale nonostante impedimenti famigliari e ristrettezze sociali.
Sono storie di fatica e soprusi vissute sulla pelle da ragazze semplici e tenaci che al ruolo di spose e madri obbligate a chinare la testa di fronte al marito come al padrone, rispondono trovando dentro di sé la forza di ridere, ballare e sognare la loro emancipazione.
Donne sfaccettate che si raccontano a cuore libero, cercando sempre l’aspetto divertente e paradossale delle loro vicende.
Lo spettacolo si basa su storie vere di donne raccolte in una serie di interviste realizzate negli anni ’70 in Piemonte, tra il Cuneese e le Langhe, dallo scrittore Nuto Revelli.
“L’Anello Forte” ci porta a riscoprire un’Italia contadina e operaia in cui le donne cominciano ad uscire di casa, allungando lo sguardo su nuovi orizzonti.
Dalle campagne e dalle fabbriche escono figlie, madri, mogli, sorelle, donne semplici spesso analfabete che raccontano storie dure e pesanti, a tratti tragiche, senza mai compatirsi.
Lo spettacolo multimediale messo in scena alla Sala Umberto crea rappresentazioni tridimensionali attraverso una commistione di recitazione, proiezione di interviste originali e materiali di repertorio.
Il risultato è uno spettacolo convincente che ricorda a noi donne, ma in realtà a tutti, il grande sacrificio di chi ha davvero lottato per migliorare la condizione femminile pagando sulla propria pelle il prezzo delle proprie scelte.

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