“Il bene comune è sempre stato al primo posto”: l’intervista all’ex consigliere comunale e consigliere della Città Metropolitana di Roma Capitale, Federico Ascani

Ladispoli, tra passato, presente e futuro. Ne parliamo con una personalità che attraverso il proprio operato, seppur giovane, ha saputo dare un contributo di sostanza lodevole alla città: l’ex consigliere comunale e consigliere della Città Metropolitana di Roma Capitale, Federico Ascani.

Caro Federico, nel ringraziarti per la disponibilità, innanzitutto come stai e cosa stai facendo ora?

“Grazie a voi, è un piacere. Sto molto bene. Lavoro e famiglia per lo più. Continuo ad occuparmi di politica
seppur senza incarichi istituzionali, osservo anche molto, e lo faccio da una angolazione differente rispetto a prima”.

Prima di arrivare ai temi, come è nata in te la passione per la politica?

“Nasce innanzitutto in casa. Credo che le prime scintille siano state suscitate dall’energia dei racconti di mio nonno, Memmo Santi. Racconti di storia e politica.
Poi naturalmente in famiglia c’è sempre stato un certo attivismo, inclusa l’esperienza di mio padre nell’attività amministrativa.

La mia prima azione politica invece la considero quella di rappresentante di istituto per gli studenti, negli anni del liceo, al Pertini di Ladispoli”.

A livello personale, cos’è per te Ladispoli?

“È una domanda che potrebbe sembrare semplice ma in realtà merita una appropriata riflessione che è
difficile descrivere in poche parole. Potrei sintetizzare la risposta citando una frase di un film: “Io credo che quando tu hai vissuto tanto tempo in un posto, tu sei quel posto”.

In una riflessione, cos’era la città al momento delle tue esperienze di consigliere comunale e di consiglio della Città Metropolitana?

“Una città aperta in continua crescita, spesso un punto di riferimento anche per i comuni limitrofi.
Naturalmente anche con punti di debolezza e criticità”.

Quale il tuo apporto per Ladispoli durante le tue esperienze nei due consigli?

“Sono sempre stato propositivo, a prescindere dal ruolo che ricoprivo. Non importava se svolgessi un ruolo di amministratore in maggioranza o in minoranza nel consiglio comunale. Il bene comune è sempre stato al primo posto.

Per questo mi sono sempre impegnato in Città metropolitana nel cercare risorse per Ladispoli, o comunque lavorando per la sua crescita evitando logiche di strategia politica per mettere in difficoltà i
miei avversari solo per il gusto di farlo.

Come vedi ora la città e su cosa deve puntare per la prospettiva?

“Il giudizio complessivo non è positivo. In generale i secondi mandati sono peggiori dei primi. Nello specifico non sono d’accordo con molte scelte fatte. Anche in questo caso le cose da dire sarebbero tante.

Se devo citarne una in particolare, dico il metodo. Credo che ci sia poco coinvolgimento nei confronti dei vari pezzi di comunità e dei cittadini in generali. Si potrebbe puntare di più su questo: scelte condivise per una prospettiva di Città con una identità chiara e duratura nel tempo”.

Nel 2022 in un sol colpo per te si interruppero ambo due le esperienze in consiglio comunale e in Città
Metropolitana, una riflessione su questo ce la concedi?

“Certamente. A livello personale la vita è molto migliorata. Svolgevo incarichi istituzionale praticamente
senza compenso. Ho avuto più tempo da dedicare al lavoro.

È migliorata anche la qualità della vita avendo più tempo per stare con la famiglia.

Viceversa, per la città, e anche per il mio partito, credo che sia stata una perdita sia per l’esperienza che avevo maturato che per l’apporto che ha perso Ladispoli”.

Caro Federico, nel ringraziarti di nuovo per l’intervista, ti chiediamo in conclusione quale il tuo futuro?

“Il mio futuro è il presente. Giorno per giorno si continua a lavorare e vivere al meglio senza farmi
preclusioni di alcun tipo ma anche senza pianificare troppo il futuro.

Vediamo quello che la vita mi riserva e cerco di farmi trovare pronto”.

Marco Di Marzio

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