Flipped Prof cresce ancora: Luciano Canfora ospite di Marco Mellace per parlare della “Grande guerra del Peloponneso”.

<<Un dibattito a due: una vera lezione di storia svoltasi lo scorso 9 dicembre all’interno del canale YouTube del Professore più conosciuto al mondo per le sue ricostruzioni 3D di Marco Di Marzio.

Nuovo importante traguardo ottenuto da “Flipped Prof”, il Professore “tecnologicamente avanzato” più conosciuto al mondo.

Ospite del suo canale YouTube, infatti, è stato, lo scorso lunedì 9 dicembre 2024 Luciano Canfora, filologo classico, grecista, storico, e saggista italiano, apprezzato a livello internazionale.

Tra gli oltre 2.700 video che caratterizzato lo spazio web personale di colui che nel quotidiano ricopre il ruolo di insegnante di sostegno presso l’Iss Luca Paciolo, rispondendo al nome di Marco Mellace, ora anche uno spazio di livello profondo rappresentata dalla caratura umana.

Un dibattito a due, durato oltre 37 minuti, volto ad approfondire l’argomento della “Grande guerra del Peloponneso”, titolo dell’ultimo libro prodotto da Canfora, edito da Laterza nel 2024.

“Con immenso piacere – afferma sotto il video il docente – condivido questo momento di cultura e rara bellezza nella quale ho avuto il piacere immenso di ospitare il Professor Luciano Canfora che non ha bisogno di presentazioni, abbiamo parlato della guerra del Peloponneso e del suo nuovo libro, La grande guerra del Peloponneso che consiglio vivamente. Condivido con immenso piacere.”

Ls nuova spiga d’oro

Raccontare una guerra significa in primo luogo ricercarne le origini. Se le propagande hanno sempre le

idee chiare e distribuiscono, con ilare incoscienza corruttrice, torti e ragioni, gli storici hanno il compito di

scavare nel profondo e di risalire – se l’obiettivo è capire – «quanto possibile indietro nel tempo».

È quanto fa Luciano Canfora nella ricostruzione di quella che Tucidide definì la «grandissima guerra», un conflitto che durò ben più di trent’anni e logorò prima Atene e poi Sparta.

La democrazia imperiale ateniese mirava al dominio commerciale nel Mediterraneo: donde la catena di conflitti in cui si impegnò contro i ‘barbari’, contro i Greci, contro i suoi stessi alleati.

L’oligarchia spartana non accettava di vedere scosso il proprio tradizionale predominio.

Gli Ateniesi pretendevano di esportare la democrazia imponendola con la forza innanzi tutto ai propri

alleati. Gli Spartani proclamavano di portare la libertà ai Greci oppressi da Atene. La guerra – scrisse

Tucidide – era inevitabile.

Tutto era incominciato con la sfida ateniese a sostegno della rivolta antipersiana dei Greci d’Asia e con la

risposta, vent’anni dopo e in grande stile, da parte del Gran Re volta a sottomettere, oltre ai Balcani, la

penisola greca. E tutto sembrerà concludersi circa un secolo dopo con la «pace del Re».

Una pace imposta ai Greci dalla Persia per il tramite della potenza militare spartana, cui l’aiuto del Gran Re

aveva consentito di sconfiggere Atene. Il Gran Re lasciava intendere che solo il suo predominio avrebbe

portato la pace ai Greci.

E i Greci, finché non affiorò alla storia il regno macedone, la accettarono. Non a torto Arnold Toynbee definì la guerra tra Sparta e Atene «suicidio della Grecia classica». Una vicenda esemplare.

Un risultato per “Flipped Prof” a coronamento degli oltre 52 mila iscritti, con 14 milioni e 800 mila visualizzazioni globali ottenute fino a questo momento, autore di una rivoluzione nel modo di intendere la didattica, resa facilmente fruibile mediante l’informatica.>>

Marco Di Marzio

Riceviamo e pubblichiamo

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