Oggi l’onore di accogliere in redazione (…se fosse ancora tra noi) una figura iconica, una donna che ha sfidato tabù e convenzioni sociali: Moana Pozzi

Moana, grazie per essere qui con noi. Partiamo subito con una domanda: tornando indietro, avrebbe voluto fare qualcosa di diverso nella vita?

Moana Pozzi: <<Grazie a voi per l’invito. Sapete, mi sono sempre considerata una donna libera, curiosa, e ho sempre scelto il mio percorso con consapevolezza.

Non posso dire che avrei voluto fare qualcosa di completamente diverso, ma ammetto che la politica e la filosofia mi hanno sempre affascinata.

Mi sarebbe piaciuto esplorare di più queste strade, magari come scrittrice o attivista. Detto questo, la mia carriera mi ha dato una piattaforma per esprimermi e per rompere barriere.>>

Rimpianti, invece? Ce ne sono?

Moana Pozzi: <<Rimpianti… È una parola complicata. Forse, col senno di poi, avrei potuto essere più attenta a preservare la mia immagine in certi momenti o a gestire meglio alcuni rapporti personali.

Ma non credo nel guardarsi indietro troppo a lungo. Ogni scelta, anche quella che sembra un errore, mi ha resa ciò che sono.>>

Nella sua carriera ha lavorato con molti attori e attrici. C’è stato qualcuno che le ha dato emozioni particolari, che l’ha colpita più degli altri?

Moana Pozzi: <<Oh, questa è una domanda interessante! Sì, ci sono stati alcuni colleghi che mi hanno fatto provare un’energia diversa, non solo sul set, ma anche a livello umano.

Uno in particolare, non farò nomi, aveva un carisma e una sensibilità che andavano oltre la semplice professionalità.

Era come se ci fosse un’alchimia unica, qualcosa che rendeva le scene non solo lavoro ma pura connessione. Questi momenti sono rari, ma li ricordo con grande piacere.>>

Moana, lei è stata una figura rivoluzionaria, ma anche criticata. Come viveva questo dualismo?

Moana Pozzi: <<È vero, ho sempre diviso l’opinione pubblica. Ma non si può piacere a tutti, ed è giusto così.

Ho scelto una vita fuori dagli schemi, sapendo che avrebbe suscitato scalpore. La cosa importante, per me, era rimanere fedele a me stessa.

Oggi credo che ci sia più apertura rispetto ai temi della libertà sessuale, e mi piace pensare di aver contribuito, nel mio piccolo, a questa evoluzione.>>

Ha mai avuto paura di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (MST) ?

Moana Pozzi: <<È una domanda importante e non posso negare che il tema delle malattie sessualmente trasmissibili mi ha sempre preoccupata.

La mia professione mi ha portato a essere molto consapevole dei rischi legati alla vita sessuale attiva. Ho sempre sostenuto l’importanza della sicurezza e della protezione.

Non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello emotivo: avere relazioni sicure significa prendersi cura di sé stessi e degli altri.

Ho usato sempre metodi di protezione adeguati e ho incoraggiato gli altri a fare lo stesso.

La paura è naturale in situazioni del genere, ma ho cercato di affrontarla con responsabilità. Credo che sia fondamentale educarsi e informarsi: conoscere i propri partner è parte integrante della sicurezza.

Oltre a ciò, ho voluto rompere alcuni tabù legati al sesso nella nostra società; parlarne apertamente aiuta a ridurre lo stigma associato alle MST ed è fondamentale per promuovere una maggiore consapevolezza.>>

Questa risposta riflette l’atteggiamento aperto che Moana Pozzi ha spesso mostrato durante la sua carriera, combinando un approccio diretto con un messaggio educativo sull’importanza della salute sessuale.

Per concludere, Moana, cosa direbbe alle giovani donne che si affacciano oggi al mondo dello spettacolo?

Moana Pozzi: <<Direi loro di non farsi mai mettere in una scatola. Di ascoltare la propria voce interiore, di non avere paura di sbagliare, ma soprattutto di educarsi.

La conoscenza è la vera arma della libertà. E ricordate: non si tratta di cosa fate, ma di come lo fate e con quale consapevolezza.>>

Grazie, Moana, per questa splendida intervista immaginaria. Seppur virtuale, la sua energia ci ha ispirati!

TalkCity.it Redazione

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