Iniziamo da oggi una rubrica con interviste a PERSONAGGI ITALIANI che avremmo potuto ospitare nella nostra redazione… se solo fossero ancora vivi

Buongiorno, Signor Mussolini. Grazie per il tempo concesso a questa intervista immaginaria. Partiamo con una domanda generale: qual è la sua visione dell’Italia durante il periodo in cui ha governato?
<<L’Italia che ho guidato era un paese che voleva risorgere, che ambiva a tornare alla gloria dell’Impero Romano.
Credevo nella disciplina, nell’ordine e nell’unità nazionale per portare il nostro popolo a un ruolo di prestigio mondiale.
Il Fascismo, secondo me, era la risposta alle debolezze della democrazia liberale e al caos del sistema parlamentare.>>

Guardando all’Italia di oggi, cosa pensa delle condizioni attuali del Paese?
<<Da quel che posso osservare, l’Italia di oggi è molto diversa da quella che conoscevo.
La democrazia si è consolidata, ma vedo frammentazione politica, disordine e un’identità nazionale meno forte rispetto a ciò che auspicavo.
Tuttavia, è chiaro che il mondo è cambiato e anche l’Italia ha trovato la sua strada nel contesto europeo e globale.
Non saprei dire se sarei soddisfatto o meno: i miei ideali erano quelli di un’Italia indipendente, forte e protagonista, ma i tempi moderni hanno portato nuove sfide e nuove risposte.>>

La globalizzazione e l’integrazione europea sono fenomeni importanti. Cosa ne pensa?
<<La globalizzazione non era un concetto della mia epoca, ma posso immaginare che avrei avuto riserve nei confronti di una perdita di sovranità nazionale.
Il mio obiettivo era rendere l’Italia autosufficiente e padrona del proprio destino.
L’integrazione europea potrebbe essere vista come una minaccia o una risorsa, ma la mia priorità sarebbe sempre stata mantenere il controllo italiano sugli affari interni.>>

Cosa ne pensa del successo contemporaneo della serie TV “M” dedicata alla sua figura?
<<Trovo curioso, se non ironico, che nel mondo moderno, tanto diverso dal mio, ci si rivolga ancora a me per trarre ispirazione, intrattenimento o giudizio storico.
Questo dimostra che la mia figura non è stata dimenticata, e che, nel bene o nel male, ho lasciato un’impronta indelebile nella storia.
Tuttavia, sarebbe interessante sapere come viene rappresentata la mia opera: si guarda con obiettività al mio progetto, al mio tentativo di elevare l’Italia, o ci si limita a giudicare con i paraocchi del moralismo contemporaneo?>>

C’è qualcosa che vorrebbe dire agli italiani di oggi?
<<Siate orgogliosi della vostra nazione, rispettate le vostre radici e lavorate per il bene comune. L’unità nazionale è una forza che non deve essere sottovalutata.
Tuttavia, ricordate: ogni epoca ha le sue battaglie, e spetta a voi decidere quali sono i vostri ideali.>>
Redazione TalkCity.it

