Presentata una mozione in Consiglio Comunale. L’assessore alle politiche sociali: “I salari minimi non sono la soluzione al problema”

Presentata un’interrogazione sul salario minimo, con l’obiettivo di delineare le linee guida e le politiche relative all’implementazione del salario minimo all’interno del Comune di Fiumicino.

Nel documento, vengono citate le normative nazionali e locali che regolano il salario minimo, con

particolare attenzione alle recenti modifiche legislative; il documento specifica i criteri utilizzati per

determinare l’importo del salario minimo, considerando fattori economici e sociali.

Inoltre vengono illustrate applicazione e monitoraggio delle norme sul salario minimo, comprese sanzioni

e piani di contingenza, fornendo infine raccomandazioni per migliorare l’efficacia delle politiche sul

salario minimo.

In sede di consiglio comunale, l’assessore alle politiche sociali Monica Picca ha ribadito: “Noi siamo costretti ad adeguarci ai contratti collettivi nei bandi di gara, nel nuovo codice dei contratti n.36/2023.

Le battaglie sul salario minimo sono un cerotto per risolvere un problema che parte da lontano, da un sistema neoliberista di sinistra che ha creato questo divario.

Bisogna dunque capire cosa abbia fatto la sinistra e cosa la destra. Noi ci dobbiamo adeguare alle leggi.

La contrattazione collettiva, al netto di quelli che sono i comparti sul salario minimo del lavoro agricolo e

domestico, copre il 95% dei lavorati del settore privato.

Cosa si evince? Che il salario minimo stabilito per legge non è uno strumento valido a contrastare il

lavoro povero e le basse retribuzioni.

Bisogna contrastare il problema con una serie di misure e interventi organici”.

N. C.

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