Il mare ieri pomeriggio non faceva sconti.
Le onde alte, spinte da un vento improvviso, hanno trasformato il litorale di Fiumicino in un campo minato per chi cercava di tuffarsi nonostante le condizioni proibitive.
Due ragazzi, sorpresi dalla forza delle correnti, sono rimasti intrappolati al largo, incapaci di rientrare a riva.
La paura si è fatta subito tangibile: urla, braccia tese verso il cielo, l’acqua che sembrava volere risucchiare ogni tentativo di resistenza.
In quel momento, tre assistenti bagnanti hanno dimostrato cosa significhi indossare quella maglietta rossa non solo come divisa, ma come promessa. Andrea Gasparini, Andrea Autuori e Alessio Lomongiello si sono tuffati insieme,
sfidando la potenza del mare, coordinando i movimenti con lucidità e sangue freddo. In pochi minuti, che a chi guardava da riva sono sembrati eterni, hanno raggiunto i ragazzi e li hanno riportati a terra, esausti ma in salvo.
Il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, non ha esitato a sottolineare il valore dell’azione:
Ci sono giornate in cui il mare mette alla prova non solo chi vi si avventura, ma anche chi vigila sulla sua potenza.
Quella di ieri è stata una di queste, e Fiumicino ha potuto contare sulla prontezza di tre coraggiosi assistenti bagnanti che, grazie al loro intervento, hanno salvato la vita a due ragazzi intrappolati tra le onde.
Rivolgo un sincero ringraziamento ad Andrea Gasparini ,Andrea Autuori e ad Alessio Lomongiello, per aver messo in salvo due giovani vite: il loro gesto vale più di mille parole.
Un atto di straordinaria professionalità, altruismo e senso civico. Siete un orgoglio per la nostra comunità. Ricordo a tutti l’importanza di rispettare i divieti di balneazione e i limiti imposti in caso di condizioni meteo avverse.
Ignorare le segnalazioni di pericolo significa mettere a rischio la propria vita e quella di chi è chiamato a intervenire. La prevenzione e il senso di responsabilità devono essere il primo passo per garantire sicurezza sulle nostre spiagge.
Il salvataggio è avvenuto in un tratto di spiaggia dove la bandiera rossa segnalava chiaramente il divieto di balneazione.
Ancora una volta, si conferma quanto sia pericoloso sottovalutare i segnali di sicurezza e la forza della natura. Le cronache estive di quest’anno raccontano spesso episodi simili lungo le coste italiane,
a dimostrazione che la prontezza e la preparazione degli operatori sono fondamentali, ma non possono sostituire il buon senso dei bagnanti.
La vicenda ha riacceso il dibattito sulla necessità di una maggiore educazione al rispetto del mare. Ogni estate i bagnini salvano centinaia di persone, spesso in condizioni estreme, mettendo a rischio la propria vita.
Eppure, troppo spesso, la loro presenza viene data per scontata. L’episodio di Fiumicino ricorda invece che dietro ogni torretta c’è un professionista addestrato, pronto a trasformarsi in eroe silenzioso.
Chi ha navigato tra doveri e tempeste sa che il mare non fa sconti: può accarezzare o travolgere, ma chiede sempre rispetto.
Per questo le parole, quando raccontano un salvataggio, non sono cronaca: sono memoria viva.
“Il coraggio non è solo sfida, è anche responsabilità”, ha detto un bagnino dopo l’intervento. Una verità semplice: il loro gesto non è eccezione, è il mestiere.
I bagnini sono custodi di vite. Senza di loro ogni estate rischierebbe di trasformarsi in tragedia. Eppure troppo spesso restano invisibili, con contratti precari e compensi ingiusti.
Se affidiamo loro le nostre vite, dobbiamo restituire dignità alle loro.
Un bagnino non è un accessorio stagionale: è un presidio di sicurezza, come un medico d’urgenza sul pronto soccorso del mare. Riconoscere la loro professioniltà significa proteggere tutti.
In questa stagione sono stati almeno una decina gli eventi, tra salvataggi, iniziative solidali e progetti di sicurezza, che hanno riportato al centro il ruolo dei bagnini lungo il litorale laziale.
Fiumicino oggi si risveglia con due vite restituite all’abbraccio delle famiglie e con una certezza: sulla linea d’orizzonte, c’è sempre chi veglia in silenzio, con coraggio e responsabilità.
Dino Tropea. TalkCity.it Redazione Fiumicino