La storia del Comune di Fiumicino e ricca e variegata e spesso c’è chi se ne dimentica. Probabilmente in buona fede, però, rischia di fare una brutta figura.
Opportunità perse da Amministrazioni passate vengono facilmente dimenticate, ed il gioco delle parti fa sì che chi è all’opposizione debba per forza sempre criticare, magari facendo anche solo il processo alle intenzioni.
Nel 2013, il Consigliere Regionale Fabrizio Santori, facendo parte dell’opposizione al governo del Presidente Nicola Zingaretti, sollevò una questione cruciale riguardo la necessità di sgomberare la Torre di Palidoro al fine di realizzare il Museo dedicato a Salvo D’Acquisto, un personaggio emblematico per il territorio.
Nel 2015, la Regione Lazio accolse la richiesta, affidando al Comune di Fiumicino la gestione della Torre tramite una delibera per un affitto con canone calmierato di 2.750 euro annuali.
Il sindaco dell’epoca, Esterino Montino, con Ezio Di Genesio Pagliuca Assessore alle Politiche del Territorio, si mostrarono entusiasti dell’iniziativa, che prometteva di valorizzare la figura di D’Acquisto e il territorio circostante.
Tuttavia il progetto rimase completamente fermo, senza alcun lavoro effettuato.
La Torre, quindi, tornò nelle mani della Regione Lazio, deludendo le aspettative di molti cittadini e appassionati della storia locale.
Oggi, alla notizia della prossima beatificazione di Salvo D’Acquisto, l’attuale Consigliere Comunale di opposizione, Angelo Petrillo, ha espresso la sua preoccupazione sui social media, sottolineando una grande opportunità di valorizzare non solo la figura del beato D’Acquisto, ma anche il territorio stesso.
“Se la beatificazione di un personaggio importante, assassinato in questo luogo simbolico, è stata annunciata, il Comune ha tra le mani un’opportunità enorme. Ma il problema, come spesso accade, è: LO SAPRÀ FARE?”, ha scritto Petrillo, evidenziando il rischio di promesse mancate e cerimonie di facciata senza un vero impatto duraturo.
In risposta a questa critica, il Consigliere Comunale Massimiliano Catini, che ha seguito la pratica fin dal
2013, ha ribattuto duramente: “Non posso credere che chi non è stato capace di portare a termine un
progetto ormai praticamente realizzato si permetta di sentenziare il nostro operato oggi”.
Catini ha mosso un’accusa nei confronti dell’amministrazione precedente di centrosinistra, sottolineando
che la gestione inefficace di questa questione rappresenta un fallimento in contrapposizione alle attuali
critiche.
L’opportunità di realizzare il Museo di Salvo D’Acquisto non solo avrebbe potuto onorare un eroe
nazionale, ma anche fungere da volano per il turismo e per l’economia locale tramite una rivitalizzazione
culturale del territorio.
La mancanza di azioni concrete da parte della vecchia amministrazione evidenzia come, a dispetto delle buone intenzioni espresse in tali iniziative, l’implementazione pratica sia stata inadeguata.
TalkCity.it Redazione