Quanto indagato dalla Procura di Civitavecchia riguarda Amministrazioni passata e presente. Il Sindaco Baccini: “Piena collaborazione istituzionale e massima trasparenza”

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, guidata dal procuratore Alberto Liguori, ha reso noto un comunicato stampa che svela i dettagli di un’inchiesta su presunti appalti truccati nel Comune di Fiumicino.

I fatti, emersi da indagini coordinate con la Guardia di Finanza di Roma, riguardano anomalie in gare pubbliche per servizi sociali, culturali e produttivi, coinvolgendo sia l’attuale amministrazione che quella precedente, guidata dal sindaco Esterino Montino fino al 2023.

L’indagine evidenzia un sistema di favoritismi, con gare pilotate, affidamenti diretti e parcellizzazione artificiosa per eludere l’obbligo di procedure aperte, in cambio di visibilità politica e avanzamenti di carriera.

L’indagine nasce da una verifica fiscale su una società che, tra il 2018 e il 2023, ha emesso fatture per oltre 1,4 milioni di euro (più IVA) verso cooperative attive nel sociale e nello spettacolo, senza contabilità né dichiarazioni dei redditi.

Le fatture sono risultate false, con prelievi in contanti e trasferimenti esteri immediati.

Un esempio emblematico: una cooperativa ha ricevuto appalti per 4,1 milioni di euro, ma ha fatturato oltre 9,4 milioni, con 26 affidamenti diretti e proroghe illegali.

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Il periodo osservato si estende dal 2024 a febbraio 2025, ma le radici affondano negli anni precedenti, legando i fatti all’amministrazione di quell’epoca.

Successivamente le indagini si sono concentrate su eventi estivi 2024 (a Fregene, Passoscuro, Torre Clementina, Aranova e Corte Villa Guglielmi) e luminarie natalizie 2024-2025.

Intercettazioni e interrogatori rivelano corruzione, turbativa d’asta e asservimento della funzione pubblica a imprenditori “compiacenti”, con anteprime su bandi e collusioni tra pubblico e privato.

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A causa della riforma Cartabia, le richieste di misure cautelari sono state divise in due fasi:

  • Prima fase (13 giugno 2025): 4 misure per appalti sociali, mirate a interrompere inquinamenti probatori, senza interrogatori preliminari.
  • Seconda fase: 9 misure per appalti produttivi e culturali, dopo interrogatori. Tra queste: 3 arresti domiciliari (direttore artistico e due imprenditori); 4 obblighi/divieti di dimora (due assessori, un funzionario e un imprenditore); 1 sospensione per 12 mesi da dirigente comunale; 1 divieto di contrarre con la PA per un imprenditore.

Le misure includono controlli elettronici e divieti di comunicazione, a sottolineare il rischio di reiterazione.

La Procura sottolinea la gravità di quanto sarebbe emerso: ruoli apicali inquinati, lesione dell’imparzialità amministrativa e pericolo concreto di continuità delittuosa.

“L’informazione ai cittadini mira a prevenire fughe di notizie e garantire cronaca da fonti ufficiali” precisano dagli uffici del tribunale.

Questo il Comunicato stampa del Sindaco Mario Baccini su quanto riportato dal Prefetto:

<<L’Amministrazione Comunale di Fiumicino ha preso atto, con la massima attenzione, del comunicato stampa diffuso dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia.

I fatti oggetto dell’indagine assicurano da parte dell’Amministrazione un atteggiamento improntato alla massima serietà e rispetto nei confronti dell’azione giudiziaria, confermando la piena disponibilità a collaborare in ogni forma e sede.

Il Sindaco, pertanto, sarà ascoltato nei prossimi giorni per offrire il proprio contributo sulle vicende, nella piena collaborazione istituzionale e nella massima trasparenza, in linea con lo spirito con cui la Città di Fiumicino sta affrontando la vicenda.>>

Nella grande difficoltà delle Amministrazioni pubbliche di mantenere credibilità e fiducia da parte dei cittadini, quanto imputato, sia alla passata amministrazione che all’attuale, è un duro colpo che sicuramente porterà delle ripercussioni.

Ci sembra giusto fare dei distinguo da chi incolpato, prove alla mano, di aver percepito dei guadagni materiali (si parlava di carte di credito probabilmente intestate a chi oggi è ai domiciliari) e chi invece è ancora al vaglio degli inquirenti.

Fermo restando che il procedimento è in fase preliminare e gli indagati, alcuni in custodia domiciliare o sospesi, godono della presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva, con pieno diritto di difesa.

TalkCity.it Redazione Fiumicino

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