Ascoltando “L’Alieno”… messaggi diretti come un pugno nello stomaco
Nel panorama musicale contemporaneo, sono poche le canzoni che riescono a toccare così profondamente le corde dell’anima e a raccontare con sincerità e poesia le delicate sfumature dell’esistenza umana.
Nevruz, cantautore e artista, ha recentemente condiviso il suo universo attraverso una composizione che si distingue per l’intensità emotiva e il messaggio di speranza e riflessione.

Durante l’intervista nel programma “Dentro le canzoni”, Nevruz ha spiegato come le parole di questa canzone siano nate dal desiderio di raccontare la propria storia e quella di tanti altri.
La narrazione inizia con un’immagine intima e innocente: “Quando sono nato essere umano, non avevo colpe ed ero solo”, una frase che richiama la purezza dell’infanzia, la vulnerabilità di chi si affaccia al mondo senza pregiudizi.
La canzone poi si evolve in un percorso di crescita, di consapevolezza e di sfide: “Poi la vita ti fa crescere così in fretta che nemmeno te ne accorgi”, un ricordo di come il passare del tempo possa portare con sé anche la perdita dell’innocenza.

Nevruz ha sottolineato come l’immagine del “fucile tra le mani” rappresenti simbolicamente le difficoltà e le paure che si affrontano crescendo, ma anche la trasformazione in un “capitano” che, nonostante tutto, ha il potere di dirigere il proprio destino.
La canzone tocca anche il tema della guerra e della sofferenza, con un’immagine forte e disturbante di un rumore che si fa troppo forte per fuggire, lasciando un senso di impotenza e di perdita.

Un momento particolarmente toccante è quando Nevruz parla del sentirsi “alieno”, diverso dagli altri, con “gli occhi grandi e verdi come l’erba”, ma che invece di essere un motivo di isolamento, diventa un simbolo di unicità e di libertà.
La metafora di stare tra le stelle e di essere fatti di luce trasmette un messaggio di speranza e di rinascita, sottolineando che anche nelle difficoltà si può trovare un modo per volare e guardare il mondo da lontano, con occhi nuovi.

Nevruz, con questa canzone, ci invita a riflettere sulla nostra identità, sulle sfide della crescita e sulla forza di rimanere fedeli a sé stessi.
La sua voce e le sue parole ci ricordano che, nonostante il dolore e le difficoltà, è possibile trovare la propria luce e, come lui stesso canta, “non è così male essere alieno”.
Un messaggio di speranza che ci incoraggia a credere nel nostro potere di volare al di sopra delle tempeste, guardando il mondo con occhi pieni di luce e di sogni.
Tamara Brazzi. TalkCity.it Redazione

