CNA: “Le aziende di autotrasporto lavorano, ormai, in perdita”

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2022-11-08 | 18:19h
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Imprenditori costretti a bloccare l’attività e impiegare gli autisti nella manutenzione dei mezzi

Dopo l’annuncio, da parte dell’autotrasporto merci, di manifestazioni in tutta Italia sabato 19 marzo, il governo ha convocato le associazioni di rappresentanza del settore. Il confronto si terrà martedì 15 al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

Afferma Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia:

“Ci vogliono misure straordinarie, subito, a partire da un credito d’imposta del 30 per cento sul prezzo industriale del gasolio. Perché la situazione è drammatica. Diventa ogni giorno più difficile, per le nostre piccole e medie imprese, sopravvivere ai continui rincari del costo del carburante”

Altre voci. Una è di un imprenditore di Montefiascone:

“Come si fa a girare con il gasolio a 1,80 euro più Iva? Inoltre, le tariffe non sono state adeguate. Stiamo andando avanti – parla Livio Cevolo, della Cevolo Trasporti – perché non possiamo abbandonare i clienti. Il servizio deve essere garantito. Ma temo che alla fine del mese dovremo fermarci, perché adesso fare i viaggi significa rimetterci. Già alcune imprese non ce la fanno più. La nostra è una piccola azienda con venti mezzi. Abbiamo acquistato i camion euro 6 a urea perché non inquinavano. Un camion consuma 25-30 litri di urea ogni viaggio: prima un litro costava 30 centesimi, ora siamo a un euro”.

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È la voce di Annalisa Tortella, dell’azienda nepesina Tortella Trasporti:

“È una situazione tragica. L’attività prosegue, ma in perdita. L’incremento delle spese è ogni mese di 50.000 euro. Abbiamo 32 mezzi, ogni scarico ci costa il 45 per cento in più. Possiamo reggere il primo mese, ma non sappiamo se dal secondo saremo in grado di acquistare il gasolio”

È di Nepi anche Massimo Giovanale, della Giovanale Autotrasporti:

“La maggior parte dei nostri veicoli opera nel settore agroalimentare, in particolare nella zootecnia. Abbiamo il dovere professionale e morale di continuare a lavorare. Ma certo i rincari vertiginosi innescano
perdite. Possiamo resistere altri 15-20 giorni, al massimo un mese, poi dovremo ragionare sul da farsi, perché di questo passo l’attività diventa antieconomica”.

Giovanale pone anche il tema degli affidamenti bancari da parte delle società petrolifere.

“Noi abbiamo carte carburante con affidamento mensile di 35 mila euro, che garantivano il rifornimento di cinque camion. Adesso, con il gasolio aumentato del 50 per cento, non arriviamo al 20 del mese. L’innalzamento del tetto del fido ci è stato negato. Servono garanzie per i trasportatori”.

Conclude la segretaria della CNA:

“Siamo in presenza di una crisi che ha ripercussioni molto pesanti sul tessuto socio-economico. Il governo è tenuto a varare con urgenza i provvedimenti che abbiamo chiesto, per scongiurare che la situazione per le imprese diventi del tutto ingestibile”

Riceviamo e pubblichiamo

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