Una lunga lettera nella quale vengono elencate tutte le carenze dell’attuale gestione del PalaGalli

<<In risposta all’articolo della NC, vorremmo esporre una diversa versione dei fatti, in qualità di genitori di tre ragazze che fanno pallanuoto con la Nautilus.

Dopo il primo anno, nel corso del quale vi è stata una fattiva collaborazione con l’N.C., nel corso della

seconda annualità abbiamo iniziato ad avere problemi di tutti i tipi, non solo partite nonché allenamenti

programmati e cancellati, ma anche periodi di inattività.

Le nostre ragazze percepivano un clima molto ostile, ci riferivano di non sentirsi persone gradite, tanto

in un precedente comunicato congiunto, a firma di diversi genitori, cercavamo di far presente che

non avrebbero potuto pagare i ragazzi le colpe o presunte tali delle società.

Nella convenzione ci sono dei punti in cui é previsto che il concessionario si impegna a consentire la fruizione dello stadio del nuoto a tutti i cittadini: se è vero, infatti, che la NC ne è concessionario, il

proprietario rimane pur sempre il Comune e quest’ultimo deve garantire a tutti di poter fare sport.

Di fatto la Nautilus, per poter fruire degli spazi, è stata posta nelle condizioni di pagare una tariffa

spropositata rispetto alle cifre richieste gli altri utenti, il che è sicuramente un diritto della società

in quanto “esiste il libero mercato“, tale per cui si possono far pagare tariffe di diverso importo a

soggetti diversi (potrebbe magari essere interessante conoscere i criteri in base ai quali avviene

tale discrimen a “favore” di taluni e in danno di altri, ma tant’è!).

Alla luce di ciò, ci fu una riunione svoltasi in Comune, alla quale era presente il delegato allo sport di allora (si badi bene, non il Sindaco, evidentemente impegnato in questioni più urgenti rispetto al futuro di centinaia di ragazzini nonché di un impianto da milioni di euro).

Noi avevamo sollevato una questione “morale”, chiedendo alla società concessionaria di permette ai

nostri ragazzi di nuotare anche in orari improbabili, essendo disposti a sostenere i conseguenti sacrifici

sarebbero gravati in primis sui ragazzi e conseguentemente anche su di noi genitori, pur di

permettere loro di allenarsi almeno cinque volte a settimana e ciò in ragione del fatto che, come già detto

prima, i ragazzi non devono essere coinvolti e danneggiati da diatribe societarie che non li riguardano in

nessun modo.

Per tutta risposta, nessun orario serale è stato individuato per consentire l’allenamento delle ragazze,

nonostante la piscina rimanesse chiusa nella corrispondente fascia oraria.

Nè ha fatto seguito alcun abbassamento delle tariffe, con l’ovvio risultato di mettere completamente in

ginocchio la società, non essendo la stessa, purtroppo, sponsorizzata dalla Mei o dalla Nike bensì da noi

genitori che siamo comuni cittadini e lavoratori e non ci possiamo certo permettere di pagare 2.000 o

3000 € all’anno per consentire alle nostre figlie di coltivare la propria passione sportiva (a maggior

ragione per chi, come me, di figlie pallanuotiste ne ha due).

Evidenzio inoltre che siamo stati letteralmente buttati fuori (anzi, le nostre figlie lo sono state!) e non

finiremo mai di ringraziare la società di Tarquinia che ha permesso loro di continuare ad allenarsi: in tal

caso, peraltro, nessun problema economico è sorto ed il motivo è facilmente comprensibile, ossia alla

società Nautilus vengono applicate delle tariffe “umane”, alla portata del cittadino medio.

Probabilmente le stesse che venivano applicate dalla società n.c. alla Nautilus il primo anno: resta da

capire cosa mai sia accaduto nel passaggio dalla prima alla seconda annualità!

Ci rivolgiamo pertanto al N.C. facendo presente in maniera del tutto serena che non è affatto bello vedere

le proprie figlie “lasciate in mezzo alla strada” e che se si pretende che gli altri siano ligi, occorre allora

essere ligi per primi, senza aggiungere altro perché a parlare, oltre ai fatti, è la Procura, anche a fronte di

una amministrazione comunale uscente che ha sempre taciuto!

Anzi, come premio a seguito di una gestione completamente fallimentare sia dal punto di vista sportivo

sia quanto a gestione della struttura dello stadio del nuoto, ha ben pensato di rinnovare la concessione

per altri tre anni!

E se, come dice il proverbio, “ad ogni azione corrisponde una reazione”….. beh, allora dopo quanto

accaduto non si può piangere, ma occorre avere gli attributi per prendersi le proprie responsabilità!

Mi auguro quindi che la attuale amministrazione non dia pieni poteri al nuovo concessionario,

auspicando altresì che quest’ultimo sia diverso dal precedente, avendo la NC dimostrato completa

incapacità nella gestione di un bene così importante.

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Ad ogni modo, qualsiasi sarà la forma di gestione – “consorzio, Comune, società competente“ -,si auspica

vivamente che si dia a tutte le società la effettiva possibilità di usufruire dello stadio del nuoto attraverso

l’imposizione di tariffe di importo sostenibile da parte di famiglie comuni, anche perché è un vero spreco

che una struttura così importante resti inattiva.

Tutti devono poter usufruire dello stadio del nuoto e questo è possibile solo facendo pagare dei canoni onesti e umani.

Confidiamo quindi nel nuovo consigliere delegato allo sport affinché non si faccia condizionare da nessuno e metta tutti sullo stesso piano.

Cordiali saluti.>>

Roberto Comodi Ballanti e Davide Vannicola

Riceviamo e pubblichiamo

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