Il caso Unione Musicale: l’amministrazione respinge la mozione dell’opposizione; dalla maggioranza nessun passo indietro, nonostante le evidenze sollevate in aula
Il Consiglio Comunale di Civitavecchia ha vissuto oggi una delle sue pagine più controverse.
Al centro del dibattito, la mozione presentata dall’opposizione sulla gestione della concessione dei locali comunali all’Unione Musicale Civitavecchiese (UMC) e l’azzeramento dei debiti pregressi.
Una mozione articolata, dettagliata, che chiedeva una semplice rivalutazione dell’atto approvato dalla Giunta Piendibene.

E invece, la risposta del Sindaco Marco Piendibene ha preso la forma di un attacco diretto, difendendo a spada tratta la propria delibera, e respingendo al mittente ogni tentativo di confronto aperto.
Sorprende – ma non troppo – l’atteggiamento del primo cittadino, apparso nervoso e ostinatamente difensivo.
A colpire è soprattutto la modalità con cui il Sindaco ha scelto di rispondere punto per punto all’opposizione, intervenendo in aula con tono acceso, spesso scivolando in affermazioni dal sapore personale più che istituzionale.

Nel merito, il Sindaco ha sostenuto che l’UMC svolge un’attività sociale importante, con tariffe inferiori a
quelle di mercato, permettendo così a molte famiglie di accedere all’educazione musicale.
Ma questo stesso argomento apre interrogativi legittimi: è ovviamente possibile praticare prezzi così bassi
se, come emerso, da anni l’associazione non paga alcun affitto per i locali comunali che occupa.
È una questione di concorrenza che andrebbe approfondita, non archiviata con superficialità.

Le parole di Piendibene suonano ancora più stonate se si considera il ruolo delicato che dovrebbe avere
un sindaco in situazioni che sembrerebbe lo coinvolgano in rapporti familiari.
Il fatto che la presidente dell’UMC sia la suocera del Sindaco non può – e non deve – essere usato come
un’arma polemica, ma è altrettanto vero che un comportamento istituzionale più equilibrato avrebbe
aiutato a fugare ogni ombra.
Invece, Piendibene ha scelto la linea dura, ribadendo che non vi sia alcun conflitto di interessi e che non
esista un danno erariale perché, secondo lui, “non c’è un credito al quale il Comune ha rinunciato”.

Ma anche qui i dubbi rimangono, soprattutto alla luce dell’intervento dell’ex assessora Galizia – oggi all’opposizione – che ha ricordato come in passato si fosse provato a regolarizzare la posizione dell’UMC, senza riuscirci, forse proprio per evitare errori amministrativi o rischi per le casse comunali.
A più voci, dai banchi dell’opposizione si è sottolineato come la mozione non fosse un attacco
all’associazione musicale, ma un atto a tutela della legalità e della trasparenza amministrativa.
“Non si può parlare di compensazione tra debiti e attività futura – ha dichiarato il consigliere Grasso –
altrimenti ogni associazione potrebbe avanzare le stesse richieste”.

Nonostante ciò, la maggioranza ha votato compatta contro la mozione, respingendola senza alcun margine di apertura.
È stato così ignorato non solo il contenuto dell’atto, ma anche lo spirito collaborativo con cui era stato presentato.
L’impressione, inevitabile, è che la linea dell’amministrazione sia quella di blindare le proprie scelte, anche a costo di perdere di vista il ruolo super partes che la carica di Sindaco impone.

In una città dove tante associazioni, spesso con grandi meriti sociali e culturali, faticano a trovare spazi, vedere una gestione che gode di favoritismi per l’uso di un bene pubblico lascia perplessi.
Quella di oggi è una pagina che lascia l’amaro in bocca a chi crede in una politica trasparente, imparziale e realmente aperta al confronto.
Questo è un nostro pensiero, sicuramente replicabile; ogni cittadino può farsi una propria idea riguardando la diretta streaming https://youtu.be/QEgZgS1xTAs
Corrado Orfini

