La conferenza stampa di venerdì scorso ha aperto gli occhi a molti… al di là delle critiche “per partito preso”, fare meglio si può

Si è presentato con il passo dell’uomo di squadra, il nuovo presidente – o meglio commissario pro-tempore – dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Raffaele Latrofa.

E in questa prima uscita pubblica, davanti alla stampa, ha subito tracciato un solco netto rispetto al recente passato:

non nelle parole, mai sopra le righe e anzi rispettose di chi lo ha preceduto, ma nell’approccio, nei contenuti, nell’idea stessa di “governance” del porto.

Per chi, come chi scrive, ha seguito da vicino gli ultimi anni di gestione, non è difficile cogliere la differenza.

Latrofa ha saputo subito disinnescare le critiche, perfino quelle mosse sulla sua presunta poca esperienza nel settore portuale.

Lo ha fatto con intelligenza, umiltà e spirito costruttivo: “Chi ha espresso dubbi – ha detto – lo ha fatto per amore del porto, dell’Ente, del territorio.

Anche io, fossi stato al loro posto, avrei preteso il massimo da chi è chiamato a guidare un’istituzione così delicata. Questo sarà per me uno stimolo in più per fare bene”.

Parole semplici, ma efficaci, perché capaci di raccogliere e includere. Non ha eretto muri, non ha risposto col risentimento: ha preso le critiche e le ha trasformate in leva per costruire fiducia.

Ma il passaggio forse più significativo è stato un altro: “Non sarò un uomo solo al comando”, ha dichiarato. E non è retorica.

Latrofa ha insistito sull’idea di squadra, valorizzando da subito l’organigramma dell’ente, i dirigenti, i dipendenti tutti, indicandoli come vera ricchezza dell’Autorità portuale.

Una rivoluzione culturale rispetto al recente passato, in cui il vertice sembrava spesso vivere separato e distante dalla macchina operativa.

Una visione che fa ben sperare: perché il porto – e con esso la città – ha bisogno di tornare a crescere, a generare sviluppo e occupazione.

E per farlo non servono solo buoni propositi, ma capacità di ascolto, di pianificazione, di interazione con Regione e Governo.

Condizioni che oggi ci sono grazie ad una filiera istituzionale favorevole che va dal centrodestra alla guida della Regione Lazio fino all’esecutivo nazionale.

Latrofa ha già dimostrato, nella sua esperienza a Pisa, di saper ottenere risultati concreti.

Se saprà replicare quel metodo anche qui, avendo cura di coinvolgere il territorio e le sue energie migliori, allora sì che sarà davvero un nuovo inizio.

Un inizio di cui Civitavecchia ha urgente bisogno.

Da settembre, ha annunciato, sarà residente in città. Sono certo che Civitavecchia saprà accoglierlo con rispetto e calore, come ha sempre fatto con chi ha saputo mettersi a disposizione con spirito di servizio.

Ormai il dado è tratto e dovremmo tutti tifare per un grande rilancio dell’economia portuale. Chi al contrario spera in una sua debacle per poi dire “l’avevo previsto” andrebbe indicato come nemico del bene comune.

Benvenuto Presidente. Buon lavoro.

Corrado Orfini

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