<Abbiamo avuto notizia che il TAR Lazio ha respinto il ricorso che l’Università Agraria di Civitavecchia ( UAC) ha presentato contro la sospensione del Piano Generale di Assestamento Forestale 2019-2025 (P.G.A.F ) che l’ente agrario stava portando avanti in località Marangone in modo anomalo, causando, come vedremo, un vero e proprio disastro ambientale.
Tale sospensione fu disposta dall’area Metropolitana con atto datato 5 luglio 2021 a seguito di sopralluogo richiesto dal Comune di Civitavecchia e poi effettuato congiuntamente alla presenza di diversi enti competenti ed associazioni ambientaliste, riscontrando lavori in difformità ed alcuni non previsti: uno scempio ambientale.
Il comune di Civitavecchia, su segnalazione di molti cittadini e delle associazioni ambientaliste (LIPU Civitavecchia-Monti della Tolfa, SROPU, Comitato 2 ottobre, Forum Ambientalista, Societas Herpetologica Italica sezione Lazio, ENPA Santa Marinella e Associazione Leukothea), che denunciavano pesanti lavori di sbancamento in corso da parte dell’UA, con l’impiego di mezzi meccanici lungo la valle del Marangone, in località poggio Moscio, Mandrione, Scarpatosta , colle d’Angelo ecc; chiedeva alla Regione, che aveva approvato il PGAF, di verificare se gli interventi in essere fossero stati realizzati in conformità e secondo le prescrizioni.
Una ennesima vittoria dei cittadini, delle Associazioni ambientaliste, dei comitati e dell’amministrazione Comunale che da anni combattono questa amministrazione UAC, decaduta dall’aprile 2020, e che la cittadinanza, supportata dalle istituzioni, dalle associazioni e dai comitati, contrasta ormai con pacifiche, ma continue manifestazioni di protesta per denunciare pubblicamente le molte irregolarità della gestione e l’ingiusta imposizione di vincoli di uso civico su centinaia di ettari fortemente urbanizzati.
Nella manifestazione di sabato 13 sono stati denunciati gli abusi gestionali e amministrativi perpetrati da UAC e gli errori della perizia Monaci (non ancora approvata dalla Regione per la parte di Tenuta delle Mortelle, 170 ettari di demanio densamente edificati) a causa delle opposizioni di 1200 cittadini che ne rivendicano la allodialità.
Sono inoltre state denunciate le enormi spese, circa 450 mila euro, devolute in un anno ad avvocati e periti, principalmente per contrastare le giuste rivendicazioni dei cittadini, che hanno portato il bilancio in perdita.
Vedasi il ricorso in Cassazione che UAC presenta per ogni procedimento e che riguarda il regolamento di giurisdizione, espediente legale per ritardare le sentenze nelle numerose cause in corso ed ulteriore aggravio di spese per la cittadinanza.