Il Professore Universitario, Consigliere Comunale di Civitavecchia: “Difendere la libertà di pensiero in tempi di intolleranza”

<<L’episodio intimidatorio ai danni del cittadino Mario Benedetti non è solo un fatto grave in sé, ma un segnale allarmante per tutta la nostra comunità.
Quando un cittadino impegnato nel dibattito pubblico viene colpito per le proprie idee, non è in discussione la persona: è in discussione la libertà di manifestare il proprio pensiero, principio cardine della nostra Costituzione e fondamento della democrazia.
Chi fa politica, a qualsiasi livello, deve accettare la critica: è parte del confronto democratico, non un affronto personale.

Dovremmo ricordare le parole di Evelyn Beatrice Hall, spesso attribuite a Voltaire: «Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire».
Questa frase, tanto semplice quanto potente, racchiude il senso profondo della libertà di parola: il rispetto dell’altro, anche quando non lo condividiamo.
Oggi, purtroppo, viviamo in un clima di crescente intolleranza. I social network, che avrebbero dovuto ampliare la partecipazione e il dialogo, spesso alimentano rabbia e divisione, rinchiudendo ciascuno nella propria bolla autoreferenziale.

In questo ambiente, la critica diventa bersaglio, la differenza un fastidio, e i valori democratici- rispetto, ascolto, pluralismo- si fanno più fragili.
Per questo, l’intimidazione contro Mario Benedetti riguarda tutti noi. Ogni cittadino deve potersi esprimere liberamente senza temere ritorsioni ed ogni istituzione deve garantire con chiarezza e fermezza questo diritto.
Serve una risposta collettiva: promuovere momenti pubblici di confronto sulla libertà di espressione e la sicurezza di chi partecipa alla vita civica; rafforzare i canali di ascolto e tutela dei cittadini attivi;
impegnarsi, come consiglieri e come comunità, a usare un linguaggio rispettoso e responsabile; educare i più giovani al valore del dialogo e della critica costruttiva.
Difendere la libertà di pensiero oggi significa difendere la nostra stessa idea di comunità.>>
Prof. Paolo Poletti
Riceviamo e pubblichiamo

