“Con proroga fino al 2028 la città continua ad essere sacrificata sull’altare degli interessi industriali”

“Civitavecchia continua a essere sacrificata sull’altare degli interessi industriali e del consenso elettorale.
Dopo mesi di promesse, tavoli tecnici, dichiarazioni altisonanti e ‘prospettive verdi’, siamo di nuovo al punto di partenza:
la proroga della centrale a carbone fino al 2038 è un insulto alla nostra città, alla salute pubblica e all’intelligenza collettiva”.

Così la nota dei Giovani Democratici di Civitavecchia in merito all’ordine del giorno avanzato da Forza Italia e Azione accolto nell’ambito del decreto ex ilva n.92/2025 che prefigurerebbe una proroga dell’attività della centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord fino al 2038.
“Il Governo, con il silenzio-assenso di tutte le destre – continua la nota – tenta di replicare in Italia le deroghe concesse a paesi come la Polonia,
ignorando completamente la specificità del nostro territorio, i livelli di inquinamento e il diritto dei cittadini a vivere in un ambiente sano.

Tra i protagonisti di questo ennesimo schiaffo c’è Alessandro Battilocchio, deputato di Forza Italia, presidente della Commissione Periferie e – almeno sulla carta – rappresentante del nostro territorio. Insieme a Calenda ha firmato un ordine del giorno che chiede di prorogare il carbone fino al 2038.
Tradotto: sì all’inquinamento, sì al modello che ci ha lasciato disoccupazione, malattie e abbandono.
E il paradosso è ancora più evidente: oggi, 6 agosto, Battilocchio interrogherà il Ministro Urso sullo stato delle proposte per il “dopo carbone”.


Proprio lui, lo stesso che ha chiesto di tenere il carbone acceso fino al 2038, ora si atteggia a promotore della transizione. Un capovolgimento di posizione degno di un illusionista.
E i Giovani Azzurri? Davvero nessuna parola?
Si sono confrontati col loro leader locale o vengono semplicemente usati come volto giovane e rassicurante per coprire le scelte vecchie e dannose del partito?

Stare zitti oggi, su un tema così centrale per il futuro della città e della loro generazione, significherebbe essere complici.
Nel frattempo, delle 28 manifestazioni d’interesse per il post-carbone non si conosce nulla.
I progetti alternativi come Enel Logistic sono spariti, e i lavoratori restano abbandonati, senza garanzie.

Il Governo prova a confondere le acque, ma la realtà è limpida: questa è una politica fossile, servile verso i poteri forti e totalmente disinteressata al futuro del territorio.
Noi Giovani Democratici di Civitavecchia non ci stiamo. Continueremo a denunciare, a mobilitarci, a costruire un’alternativa.
Con coerenza, trasparenza e una convinzione netta: la transizione ecologica o è giusta, partecipata e reale, oppure è solo l’ennesima bugia di chi vive lontano dalla realtà” concludono.
Giovani Democratici Civitavecchia
