Il periodo nero di Civitavecchia a livello occupazionale continua. Licenziamento di massa annunciato per più di 20 esuberi.

Siamo arrivati a un punto di non ritorno e ci sono più di una cinquantina di famiglie civitavecchiesi allarmate per la situazione lavorativa di un membro. Ancora una volta, sono stati annunciati ben 26 licenziamenti da parte di una nota azienda di Civitavecchia e, ora, i sindacati sono chiamati a dare una risposta ponderosa.

Civitavecchia, licenziamento di massa in vista
Civitavecchia, ennesimo licenziamento di massa (Commons.wikimedia.org) – Talkcity.it

La situazione di Torrevaldaliga Nord, indotta dalle politiche dell’ENEL, è solo una di quelle più scabrose da affrontare. Inoltre, la transizione ecologica sta portando anche al licenziamento di circa 17 dipendenti della Minosse.

Per non parlare, poi, di tutti quei dipendenti stagionali che con la fine dell’estate non saranno più chiamati per poter aiutare i ristoratori del litorale.

Ora, però, a preoccupare particolarmente c’è un annuncio che arriva direttamente dal porto di Civitavecchia.

Una nota azienda che ha in carico sin dal 2004 la gestione di servizi e varie attività al suo interno, infatti, ha annunciato ben 26 licenziamenti.

Lo ha fatto tramite una nota inviata ai sindacati, in cui si sottolinea anche la difficoltà dell’azienda a far fronte alle conseguenze sociali dei licenziamenti collettivi messi in programma.

Ancora un licenziamento di massa, cosa succede per i dipendenti

Ben il 23% dell’intero organico a tempo indeterminato di Port Mobility rischia il licenziamento. Ad annunciarlo nella nota inviata ai sindacati è stato direttamente il presidente Edgardo Azzopardi, il quale ha anche chiarito le motivazioni di tale decisione.

Le problematiche, secondo quanto riportato dal dirigente, sono sorte quando il 26 luglio scorso sono state affidate le banchine 27, 28, 29 e 30 alla Logiport S.p.A. del Gruppo Grimaldi.

Port Mobility, annunciato licenziamento
Port Mobility, lo spettro del licenziamento (Instagram – @portmobility.it) – Talkcity.it

La concessione ha durata di ben 4 anni, ma questa non è l’unica problematica che ha indotto Port Mobility ad annunciare il licenziamento di massa.

“Il piano operativo prevedeva la possibilità di poter fornire una molteplicità di servizi dentro quelle aree. Infine, è stato formalizzato un accordo limitato solo alle attività d’imbarco e in scadenza il 2 gennaio del 2025″, si legge nella nota.

Quel contratto non permette all’azienda di poter compensare la perdita delle attività svolte in precedenza e, inoltre, avendo scadenza a breve non permetterebbe una programmazione adeguata.

Inoltre, anche il Decreto numero 140, con cui l’Autorità definisce nuove tariffe per le società interessate e una significativa riduzione degli importi pagati sulle aree private ha provocato delle perdite per Port Mobility.

Il calo del tariffario, che varia dal 40% al 74%, rende le attività sulle banchine poco remunerative e ciò ha indotto l’azienda a licenziare ben 24 dipendenti addetti alla viabilità (gli “stradali”), oltre che un impiegato.

Ora, Port Mobility si dichiara disponibile al confronto con le parti sociali. In tal modo, tenterà di predisporre misure alternative per poter aiutare i dipendenti nella transizione post-lavorativa.

Michelangelo Loriga

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