Ieri un lunghissimo Consiglio Comunale per ascoltare cose già note e personaggi che consolidano la propria posizione. Tutto inutile?

Ieri pomeriggio, in un’Aula Pucci finalmente frequentata, c’è stato un Consiglio Comunale aperto nel quale hanno preso la parola politici locali, Sindaci del comprensorio, Consiglieri regionali e anche qualche cittadino.

Il tema, tornato di attualità, è quello della decisione dell’attuale Amministrazione di Civitavecchia di non

condividere il progetto della nuova Provincia Porta d’Italia.

Un pensiero fisso ascoltando i vari interventi, almeno per il sottoscritto, è stato quello che in Italia, alla

fine, hanno ragione tutti.

Ha ragione Roberto Melchiorri di Civitavecchia C’è, “civecchiese” doc, che ricorda come la sua città da

tempi immemori è alla ricerca di una indipendenza da Roma. Di come la sua città non avrebbe nulla da

perdere lasciando Roma Capitale e cercando in un nuovo soggetto amministrativo troverebbe nuova linfa

e una dignità che merita.

Ha ragione Zito, referente del PD locale, quando dice che il progetto probabilmente è nato male, suggerito e deciso solo da una parte politica senza interpellare tutti i soggetti in campo, ma facendoli trovare davanti ad un fatto compiuto.

Ha ragione il Sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei quando nel suo intervento puntuale e ben dettagliato ricorda come gli amici Marco Piendibene e Marco Di Gennaro, oggi primi artefici del “niet” civitavecchiese, erano al suo fianco per una battaglia che voleva assolutamente la nascita di una provincia indipendente.

Tidei non ha mancato di stigmatizzare come la Raggi, Sindaca di Roma e quindi Presidente dell’Area Metropolitana, decise deliberatamente senza ascoltare i Sindaci del territorio, di far arrivare camionate di rifiuti romani a Civitavecchia.

Ha detto bene il Presidente del Consiglio di Fiumicino Roberto Severini, quando ha chiesto al padrone di casa, Sindaco Piendibene, da cosa nasce la paura di sentirsi subalterno alla città aeroportuale; suggerendo invece una pari dignità tra tutti i Comuni che mai potrà esserci, giustamente, nei confronti di Roma Capitale.

Ha colpito sicuramente l’intervento della Consigliera Regionale del PD Michela Califano, grande oratrice,

che ha ammiccato al suo elettorato, elencando tutti punti che ben conosciamo fino ad arrivare al concetto

della nascita di un polo croceristico a Fiumicino, mancando di rispetto (…a suo dire) all’economia

civitavecchiese. Sicuramente d’effetto davanti alla platea di parte, ma forse “off-topic”.

Ma, secondo me, il Consiglio Comunale fiume sarebbe potuto durare poco più di venti minuti, chiudendo

dopo l’intervento del Consigliere Massimiliano Grasso che, in maniera forse meno politica ma

sicuramente più pragmatica, ha ribadito come, volenti o nolenti, la Provincia si farà.

“I numeri danno ragione al comitato promotore -ha detto Grasso- e solo Civitavecchia può decidere se dare vita al progetto come soggetto fondatore o entrare in un secondo tempo, magari dalla porta di servizio e col “cappello in mano””.

In Italia hanno ragione tutti, soprattutto se si parla il “politichese”, ma alla fine la verità è sempre e solo una.

Piendibene rischia di fare una brutta figura se un giorno dovesse tornare sui suoi passi. E’ oggi che si decide la storia.

Corrado Orfini

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