Gizio Pucci in diretta a TalkCity WebRadio: “Chiediamo l’attenzione della politica locale e nazionale”
<< Signor Presidente Mattarella, abbiamo letto con interesse il monito da lei pronunciato la scorsa
settimana in occasione della visita ad Alessandria per il trentennale dell’alluvione che aveva colpito il
capoluogo piemontese: “La natura presenta sempre un conto, non basta che ci si proponga di mitigare le
avversità. Serve ben di più.”
Ha poi aggiunto che “non possiamo mai più sottovalutare i disastri ambientali”.>>
Questo sue parole ci sono di sostegno e ci stimolano a continuare nella nostra azione civica a difesa
proprio dell’ambiente in particolare quando questo può costituire un baluardo per proteggere la vita
delle persone. >>

Queste le parole che si leggono nella missiva al Presidente Sergio Mattarella a firma di Gizio Pucci, per il Comitato salviamo il Bosco.
Continua poi: <<Quando nel 2003 venne autorizzata la riconversione a carbone della centrale
termoelettrica di Torre Valdaliga Nord tra le varie prescrizioni ci fu quella di realizzare un grande parco, in
luogo dell’ex parco serbatoi olio combustibile, caratterizzato da fitti insiemi boschivi e macchia
caratteristici del paesaggio costiero circostante.
Ebbene quest’area è stata realizzata seguendo la prescrizione: sono state piantumati così 11.500 alberi tra ulivi, lecci, pini domestici e cipressi, 55.800 arbusti (dati Enel – EMAS 2016).

L’Enel ha chiesto ed ottenuto per il prossimo 31 dicembre la chiusura della centrale ma ha anche chiesto
“il superamento della prescrizione “ di cui sopra per un progetto mirato allo sviluppo di servizi logistici.
In parole povere si tratterebbe di azzerare un’area verde per una distesa di 37 ettari di asfalto destinato a
parcheggio per l’automotive in sinergia con il trasporto via mare in arrivo a Civitavecchia.
La stessa Amministrazione comunale si è detta favorevole in virtù del lavoro che tale area potrebbe
procurare al comprensorio ma ignorando gli effetti negativi.

È parso a questo punto opportuno costituire Comitato per salvare il bosco che è divenuto una risorsa ambientale che la città si è guadagnata dopo tanti anni di inquinamento
Tra l’altro questo Comitato si è anche preoccupato di segnalare aree attigue, marginali, disponibili ed in
vendita, che potrebbero assolvere esaurientemente a quel compito a costi ben inferiori rispetto a tutte le
soluzioni alternative.
Il Comitato scrivente ha pertanto avviato una Petizione popolare volta a fermare detto superamento e ha
raggiunto oltre 1600 sottoscrizioni che sono state trasmesse a tutti gli enti.

La Petizione nel frattempo continua nel suo itinerario di raccolta adesioni.
Ci si augura quindi che le stesse direzioni competenti sappiano accogliere l’istanza che proviene dai cittadini e valutare con estrema attenzione i gravi possibili effetti dell’eventuale modifica o annullamento o superamento della prescrizione.
Che significherebbe, di fatto, non solo tagliare 11.500 alberi ma anche minare la stessa credibilità di enti e
amministrazioni pubbliche che ne avevano deciso l’istituzione senza considerare i problemi derivanti
dall’inquinamento che proviene dalla contigua area portuale.
Pensare poi alla eliminazione di un verde pubblico in tempi in cui i cambiamenti climatici stanno influenzando negativamente la vita sulla Terra, sarebbe sconcertante oltre che illegittimo anche a seguito dell’entrata in vigore dal 18 agosto u.s. della normativa europea sul ripristino della Natura, Regolamento (UE) 2024/1991 del parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2024.

Ora, pur considerando che le opere compensative non riducono gli impatti residui attribuibili al progetto ma provvedono a sostituire una risorsa ambientale che è stata depauperata con una risorsa considerata equivalente.
Ci si domanda se esista un rapporto costi-benefici tale da autorizzare una scelta come quella richiesta da Enel dopo gli ingenti investimenti finanziari di milioni di euro quando in quella stessa zona sono presenti altre aree di scarso valore agricolo e produttivo che possono soddisfare ampiamente un impiego nella logistica.
È davvero razionale eliminare un’area boschiva di quelle dimensioni che può mitigare le bolle di calore (e Civitavecchia dal 2008 è stata inserita nell’elenco delle città monitorate) in un’area dove già sono presenti migliaia di ettari di terreno asfaltato impiegati per la logistica degli autoveicoli?

Ci permettiamo di rivolgerci a lei Signor Presidente per chiederle come si comporterebbe se fosse nella condizione di decidere, come funzionario responsabile, su questa materia.
Per darle modo di conoscere meglio la situazione attuale dell’area in questione, le segnaliamo un video dal titolo, Salvate il bosco di Civitavecchia che abbiamo realizzato con l’impiego di un drone:
https://youtu.be/xVeg0ygJjfA
Ringraziandola per la sua attenzione ai temi della protezione dell’ambiente, in attesa di un suo cortese riscontro se riterrà opportuno, ci è gradita l’occasione per porgerle i nostri migliori saluti.>>
Comunicato stampa
Riceviamo e pubblichiamo

Mattarella Mattarella
bosco bosco