Dai “leoni da tastiera”, ai “contatori patologici” di presenze in piazza, fino a quelli che la piazza la snobbano… ce n’è per tutti i gusti

Ultimo giorno di campagna elettorale poi, probabilmente, ne avremo per altre due settimane in attesa del ballottaggio.

Ho già scritto di una campagna elettorale svolta quasi tutta sui Social, che ormai condizionano la nostra esistenza, probabilmente, più del lecito.

Il problema, in realtà, non sarebbe neanche di quelli che scrivono, gli ormai noti “leoni da tastiera”; ma di quelli che prendono per oro colato ogni cosa pubblicata. Come fosse il Vangelo.

Una figura, quasi professionale, nata con le campagne elettorali da Social è quella del “contatore patologico” di presenze in piazza. Un personaggio, quasi sempre di parte, che ama fotografare la piazza mezz’ora prima dell’evento per poi postare la foto con il commento “erano quattro gatti”.

E, ovviamente, ci sono i creduloni che, ben spaparanzati sul divano, commentano come se fossero stati in quella piazza.

Vero, anzi verissimo, che proprio per colpa dei Social si è perso il contatto fisico con la gente; quindi anche il piacere di ritrovarsi in una piazza e stringersi la mano è andato scemando.

Ma chi ancora crede e spera in un ritorno al passato, quello fatto di cortesia, educazione e rispetto reciproco, anche con idee politiche diverse, prova ad organizzare l’incontro con i cittadini.

Un segnale di coraggio, infatti non tutti hanno deciso di affrontare la “piazza”.

Il post del “giorno dopo” vale poco o niente. Solo il gusto del voyeur che non esce di casa… insomma, i soliti guardoni che non avendo il coraggio di vivere una vita propria godono a giudicare gli altri.

Rimane, comunque, un dato preciso. L’elettorato sembra sempre più distante dall’interessarsi alla “cosa pubblica”. Oh quanto vorrei essere smentito nel prossimo week-end, ma ho paura che non sarà così.

Un impegno per ogni personaggio che si propone, a qualsiasi livello, che sia cittadino, nazionale o europeo, deve essere quello di far rinascere la fiducia.

Un paese democratico non può prescindere dalla POLITICA e dobbiamo cominciare a slegare questa parola da sinonimi come “interesse”, “malaffare”, “opportunismo”.

Il momento è storico, l’Europa, l’Italia e, nel caso nostro, Civitavecchia non possono più sbagliare.

L’idea su chi votare dobbiamo farcela da soli, senza lasciarci inquinare da chi pensa che il mondo sia Facebook, Instagram o TikTok.

Il mondo reale è là fuori, ci aspetta… possiamo e dobbiamo essere artefici del nostro futuro. Buon voto a tutti!

C. O.

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