Da un articolo di Elisa Buletti su GdL, una notizia che ci riempie di speranza… c’è luce in fondo al tunnel

Da anni Netflix è molto più di una semplice piattaforma di streaming: è diventata un punto di riferimento globale nel modo in cui consumiamo storie.

E, sempre più spesso, le storie arrivano dai libri. Dai grandi classici ai best seller contemporanei, i romanzi

si trasformano in serie e film capaci di conquistare milioni di spettatori e, allo stesso tempo, di rilanciare le

opere originali sugli scaffali delle librerie.

Come scrive Elisa Buletti su www.giornaledellalibreria.it, negli ultimi mesi gli esempi si moltiplicano.

È il caso de Il Gattopardo, il capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, arrivato su Netflix con una

miniserie italo-britannica, o di Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez,

considerato a lungo “inadattabile” e oggi finalmente trasposto in una serie in spagnolo, con il

coinvolgimento diretto della famiglia dello scrittore.

Una scelta che testimonia come la lunga serialità permetta di restituire la ricchezza e la complessità di

grandi opere letterarie.

Non mancano però le perplessità. Il New York Times ha avvertito che il rischio è quello di semplificare i

capolavori per renderli più “digeribili”, snaturandone la forza artistica.

Eppure i numeri parlano chiaro: ogni volta che un libro diventa serie, le vendite dell’opera originale schizzano verso l’alto.

È accaduto con i romanzi rosa di Julia Quinn dopo l’esplosione di Bridgerton, con i gialli di Maurice

Leblanc grazie al successo di Lupin,

e persino con classici come Il conte di Montecristo o L’arte della gioia, tornati nelle classifiche dopo i

recenti adattamenti televisivi.

Ma non ci sono solo trasposizioni fedeli. In alcuni casi la letteratura diventa un vero e proprio strumento

narrativo, come accade in La primera vez, serie colombiana ambientata negli anni ’70.

Qui ogni episodio si ispira a un grande classico, intrecciando i romanzi al racconto di formazione dei protagonisti e invitando gli spettatori a un gioco di rimandi e riconoscimenti.

Il risultato è un circolo virtuoso: lo streaming porta i libri sugli schermi, gli schermi riportano i libri nelle mani dei lettori.

Un effetto domino che rende la letteratura più accessibile, ne moltiplica le interpretazioni e apre nuove porte a chi, forse, non avrebbe mai sfogliato quelle pagine senza prima averle viste in tv.

Talkcity.it Redazione

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