Ironica e indipendente: La musica italiana perde la regina Ornella Vanoni
Ironica e indipendente – con Ornella Vanoni la musica italiana perde una sua regina indiscussa. L’artista è morta ieri sera a 91 anni nella sua casa di Milano a causa di un arresto cardiocircolatorio.
Icona della musica leggera italiana di cui é stata protagonista per sette decenni, Vanoni ha collaborato nella sua lunga carriera con mostri sacri della caratura di Gino Paoli a Paolo Conte, Lucio Dalla e Fabrizio De André.
Insieme a Milva e all´inarrivabile Mina é stata una delle voci più affascinanti della scena musicale dal Dopoguerra ispirando più generazioni di artisti.

Vanoni nacque a Milano nel 1934 in una famiglia milanese benestante. Il padre era un imprenditore nel settore farmaceutico, il che permise alla famiglia di mandarla prima in una scuola gestita da suore in Italia e poi in collegi in Svizzera, Gran Bretagna e Francia, dove imparò tedesco, inglese e francese.
Dopo il debutto come attrice sotto la direzione di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano, Vanoni decise poi di dedicarsi poi completamente alla musica.
Successi come Senza fine, L’appuntamento e Domani è un altro giorno sono incisi in maniera indelebile negli annali della musica leggera italiana.
Il suo maggior successo commerciale é L’appuntamento, versione italiana della canzone brasiliana “Sentado à beira do caminho” di Erasmo e Roberto Carlos, pubblicata originariamente nel 1970 e rilanciata nel 2004 nella colonna sonora del film Ocean’s Twelve di Steven Soderbergh, conquistando nuovi fan oltre i confini italiani.
Ornella Vanoni ha esplorato i più disparati generi musicali. I suoi primi canti popolari sulla criminalità a Milano le valsero il soprannome di “Cantante della mala”.
Successivamente interpretò opere di importanti cantautori italiani e collaborò con artisti brasiliani come Toquinho e Vinicius de Moraes, oltre che con musicisti jazz.

Nel corso della sua monumentale carriera ha venduto oltre 55 milioni di dischi e pubblicato 40 album.
Tanti i legami sentimentali di Ornella che definì il regista Strehler, di 13 anni più grande di lei, il primo grande amore della sua vita.
La relazione con Gino Paoli conclusa negli anni 60 si é nel tempo strutturata in un leggendario sodalizio artistico. Dal matrimonio von Lucio Ardenzi, durato dal 1960 al 1972, Vanoni ha avuto il figlio Cristiano.
Oltre che per la musica e l’arte Ornella nazionale ha sempre coltivato una passione sfrenata per l’alta moda.
Amica stretta dello stilista Gianni Versace, ucciso nel 1997, Ornella Vanoni ispirò anche designer come Giorgio Armani e Valentino nella creazione di abiti su misura.
Vanoni ha partecipato otto volte al Festival di Sanremo, l’ultima nel 2018 in gara, tornando come ospite nel 2023. Nel 1968 sfiorò la vittoria con Casa bianca, classificandosi seconda.

Nel 1999 ricevette il Premio alla carriera della città di Sanremo e, nel 1981, fu la prima donna a essere insignita del Premio Tenco, dedicato alla canzone d’autore italiana.
Nonostante i cambiamenti nella moda e nelle consuetudini sociali, la voce inconfondibile di Ornella Vanoni é rimasta simbolo di autenticitá e classe.
Fino alla fine é apparsa in talk show, spesso come ospite da Fabio Fazio in “Che tempo che fa”, risaltando con le sue battute pronte e l’inconfondibile umorismo.
L´Ornella nazionale scherzava anche sulla sua morte.
“La mia bara deve essere economica, perché voglio essere cremata. Poi gettatemi in mare, a Venezia. Ho già l’abito per il funerale. È di Dior”. Elegante e ironica fino alla fine.
Articolo di Micaela Taroni. Direttore TalkCity.it

