Alto Lazio, a Viterbo il Festival Internazionale di Teatro XXVI Edizione 

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2022-09-05 | 11:49h
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2023-02-02 | 10:34h
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Un cartellone ibrido che va da Shakespeare e Koltès alle ultime tendenze creative, tra arte digitale e rap, con quattordici titoli in programma per un totale di settanta eventi in varie suggestive location.

QUARTIERI DELL’ARTE 

Festival Internazionale di Teatro 

XXVI Edizione 

Viterbo – 10 settembre > 6 novembre 2022 

QDA 2022: DAL VENERABILE COLLEGIO INGLESE DI ROMA AL TEATRO DELL’UNIONE DI VITERBO 

Teatro contaminato da elementi di performance, installazione e occasione sociale dedicato alla nuova drammaturgia e alla collaborazione tra autori teatrali affermati ed emergenti provenienti da diversi paesi. Pep Gatell della Fundacion Epica, fondazione della Fura dels Baus e Mario Martone tra gli ospiti.

In appendice, anche un appuntamento straordinario al Teatro Basilica di Roma. 

Roma, 1° settembre – Quartieri dell’Arte – che dal 10 settembre al 7 novembre torna ad animare e ‘interpretare’ le location più suggestive della Tuscia viterbese, dal castello di Graffignano al ‘borgo fantasma’ di Celleno – per il lancio della sua XXVI stagione ha scelto un luogo raro e magico di Roma: il Venerabile Collegio Inglese, la più antica istituzione britannica al di fuori del Regno Unito. 

Racconta Cervo nella sua introduzione

“Al centro del programma c’è ‘La guerra dei teatri’, ciclo di riscritture che si rifà alla disputa elisabettiana che vide coinvolti i giganti della commedia cinque-seicentesca inglese come Jonson, Dekker e Marston e che forse coinvolse anche William Shakespeare.

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La disputa raccolse tantissimo dalle suggestioni culturali, dagli stimoli e perfino dai vocaboli di alcune delle figure che animarono il dibattito religioso rinascimentale che ebbe in Viterbo uno dei suoi punti focali.

La riscrittura della disputa, messa in atto da drammaturghi e autori di varie generazioni (il più giovane poco più che diciottenne, quello senior avendo da poco superato i 60 anni) risuona con una serie di spettacoli esemplari delle pratiche del teatro contemporaneo, dall’installazione teatrale alla riscrittura informata, dal teatro-documentario alle drammaturgie che confinano col performativo.

Ci sono i linguaggi nuovi, c’è il rap, la trap, c’è zoom, ci sono app sperimentali concepite ad hoc per alcuni degli eventi ma sorprendentemente ci sono anche eco del lavoro di Strehler, parte del vissuto di alcuni attori e registi presenti nel programma, e c’è l’omaggio reso a maestri assai più remoti del teatro universale, in difesa di questa ultima grande stazione dell’esperienza live.

In questo senso vorremmo che con “guerra dei teatri” si intendesse anche guerra al fianco dei teatri e dentro i teatri, che spesso si trasformano in antri e labirinti dove si incontra l’ignoto e insieme ad esso si sfida la routine.” 

Prima a Roma (TeatroBasilica, 29 settembre) con la regia “storica” di Pierpaolo Sepe e poi a Viterbo (Spazio Unindustria, 6 ottobre) – in un formato di presentazione di A.I. Art torna FREETIME commedia di Gian Maria Cervo e dei Fratelli Presnyakov, con l’intervento di Nicola Bremer e dell’artista visivo Vincenzo Marsiglia, che concepiscono un nuovo progetto di allestimento prodotto dal Festival con Teatrul de Nord Satu Mare (Romania).

Sorta di equivalente teatrale ante-litteram di “Don’t Look Up”, lo spettacolo è una commedia multiverso che racconta la brutalità della società globale. 

Si chiude con due serate all’insegna dell’impegno ecologico. Di scena, “Un nemico del popolo” di Ibsen (Teatro dell’Unione di Viterbo, 5 novembre), rivisitato e diretto da Nina Nikolikj, con gli attori del Teatro Nazionale di Macedonia, uno spettacolo nato nell’ambito del progetto europeo Woh – The Ways of The Heroes, dedicato alle storie di chi lotta quotidianamente per la tutela della natura, e “Contemporary Superheroes” di Riccardo Festa (Ecomuseo di Bomarzo, 7 novembre)  trasposizione teatrale di una graphic novel sviluppata da Andrea Palermo (in arte Arpo) – grazie a una collaborazione con l’editor Nika Gavroska – e dalla disegnatrice Natasa Andonova, che insegna ai giovanissimi a ridisegnare l’ambiente attraverso le loro pratiche quotidiane.  

Tra gli altri eventi in cartellone, ricordiamo la vigilia degli idi di marzo raccontata dal ciabattino di Bruto in “Giulio” di Aleksandros Memetaj (Teatro San Leonardo di Viterbo, 22 settembre) con la regia di Yoris Petrillo, e il sesto episodio del progetto radiofonico Sparizioni, realizzato da Muta Imago durante il lockedown: “Fly Me to the Moon”, un road-podcast live attraverso i crateri lunari diretto da Riccardo Fazi (Spazio Unindustria di Viterbo, 5 novembre).

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