Oggi in molti scrivono i loro ricordi con lui… ma ogni italiano può raccontare di averlo amato anche senza mai conoscerlo di persona

Pippo Baudo se n’è andato la sera del 16 agosto 2025, lasciando un vuoto enorme nel panorama televisivo italiano.
Ma il vero lutto non è solo nella sua scomparsa fisica: è nella consapevolezza che con lui un’intera epoca di televisione elegante, colta, popolare ha chiuso un cerchio.

Classe 1936, nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno, aveva compiuto 89 anni solo qualche mese fa.
L’annuncio della sua morte è arrivato da fonti vicine alla famiglia e confermato dall’avvocato Giorgio Assumma.
Si è spento serenamente al Campus Bio-Medico di Roma, circondato dagli affetti più cari e “con il conforto dei sacramenti” .

Quando i grandi muoiono, scopriamo che in realtà vivevano in noi.
Oggi tutti postano foto, scrivono “l’ho conosciuto” o “era con me” su qualche scatto dal passato.
Ma in verità ciò che resta è l’impronta che ha lasciato, il modo in cui ha accompagnato la vita di milioni di persone, anche senza averle incontrate.
Parole che dicono più di qualsiasi biografia o palmarès. Un pezzo di storia italiana che non si racconta solo con i fatti; Pippo Baudo è l’universale affetto e la stima condivisa.

Oggi piangono anche quelli che non lo hanno mai conosciuto, perché hanno imparato da lui il valore del racconto elegante, il valore del varietà come forma alta di cultura, e l’importanza di educare con delicatezza e intrattenimento.
È così che si riconosce un mito: non solo per ciò che ha fatto, ma per ciò che ha fatto diventare le persone. Ha trasmesso un senso univoco di spazio televisivo dove tutti — generazioni diverse — si sono riconosciute.
Non è esagerato dire che oggi, ogni volta che accendiamo la RAI, troviamo tracce di lui: nei format, nei modi, nel tono.
“Pippo Baudo è in ognuno di noi”, perché chi lo ha amato, seguito, imitato o semplicemente ascoltato da lontano, porta dentro un pezzetto di quel presente che è stato anche il nostro passato televisivo.
Un affetto che nessuno può disconoscere.
C. O.
