Musolino: “Fino ad oggi, non è arrivato un solo centesimo per evitare il default del Porto di Roma, nonostante gli impegni assunti ad ogni livello istituzionale.
Attendiamo ora con fiducia che i soldi già stanziati possano essere erogati a novembre con la conversione del decreto Trasporti, in modo che il costo dell’azzeramento dei traffici dovuto al Covid e di scelte sbagliate del passato non debba essere pagato dai lavoratori”.
Oltre al Presidente dell’AdSP e al Segretario Generale Paolo Risso, erano presenti i rappresentanti delle Capitaneria di Porto di Civitavecchia, Fiumicino e di Gaeta, il componente designato dalla Regione Lazio, Arch.
Roberto Fiorelli, il componente designato dal Comune di Civitavecchia, Arch. Emiliano Scotti e il componente designato da Città Metropolitana Roma Capitale, Pino Lotto.
Pur con l’attuazione del piano di risanamento adottato nei mesi scorsi e l’inizio della ripresa dei traffici – importante in termini relativi, ma ancora contenuta in valori assoluti – la bozza di bilancio di previsione 2022 presenta un disavanzo finanziario di circa 3,9 milioni di euro.
La copertura di tale deficit passerà attraverso un aumento delle aliquote dei diritti dell’infrastruttura portuale, per generare nuovo gettito per 1,4 milioni, l’aumento delle entrate tributarie e dei canoni demaniali per l’adeguamento Istat del 3% per circa 0,5 milioni e la riduzione della spesa corrente per almeno 2 milioni di euro.
La previsione relativa alla riduzione di spesa è correlata alla clausola sospensiva della contrattazione di secondo livello del personale dell’Adsp, con effetti a decorrere dal primo gennaio 2023.
Condizione essenziale per garantire quanto illustrato alle organizzazioni sindacali è l’ottenimento dei ristori previsti nel DL Trasporti, la cui conversione in Legge dovrà avvenire entro il prossimo 9 novembre.