Cossutta: “Decisione Corte Suprema su sentenza Roe v. Wade pericolosissima per la libertà di tutte le donne”

Il 24 giugno 2022 la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, annullando la storica sentenza Roe v. Wade, ha riportato indietro le lancette della storia di almeno 50 anni, calpestando i diritti delle donne ad autodeterminarsi e a scegliere liberamente sul proprio corpo, della propria vita.

Con la cancellazione della garanzia costituzionale federale all’interruzione di gravidanza, infatti, gli Stati più conservatori, in cui negli ultimi anni sono stati approvati provvedimenti restrittivi sull’accesso all’aborto, potranno arrivare a vietarlo definitivamente.

Ad oggi sono circa 26 gli Stati americani che si muovono in questa direzione, di cui nove applicano il divieto con eccezioni limitate già da diverso tempo e 13 hanno leggi progettate per avere effetto nel post sentenza.

In pericolo non sono solo i diritti di 33 milioni di americane, che non potranno più avere accesso a un aborto sicuro, ma a cascata i diritti di tutte le donne del mondo.

Il rischio, infatti, è che il verdetto della Corte Suprema possa alimentare ulteriormente l’ondata reazionaria già in atto, anche in quelle democrazie occidentali ed europee dove da tempo gli attacchi alla possibilità di scelta delle donne si stanno moltiplicando e che per questo risultano più esposte a una ancora più rapida involuzione, come la Polonia.

Anche in Italia la situazione è allarmante.

La legge 194 risulta ampiamente disapplicata a causa dell’alta percentuale di personale medico e sanitario obiettore che, secondo i dati del ministero della Salute, ha raggiunto nel 2019 il 67% per i ginecologi, il 43,5% per gli anestesisti e il 37,6% per il personale non medico, con diverse strutture da Nord a Sud in cui il 100% del personale risulta obiettore e sempre più donne costrette a cambiare regione per poter accedere all’ivg.

“La Casa Internazionale delle Donne- dichiara la presidente, Maura Cossutta- ha deciso di essere in piazza dell’Esquilino a Roma giovedì 7 luglio a partire dalle ore 18 assieme a Non Una Di Meno per la manifestazione ‘We Won’t Go Back-Non torneremo indietro’, promossa da Women’s March Rome.

Vogliamo così ribadire che siamo e saremo al fianco delle nostre sorelle americane, della loro rabbia e delle loro lotte, che sono le nostre.

Non abbiamo intenzione di arretrare di un millimetro. Non permetteremo che questa pericolosissima sentenza della Corte Suprema americana diventi la leva di una controriforma e di una ristrutturazione patriarcale sulla pelle delle donne americane e del mondo, né che si torni alle ‘mammane’, agli aborti clandestini che mettono in pericolo la vita delle donne e sono in preoccupante aumento da diversi anni- sottolinea.

“Scendiamo in piazza per difendere il diritto di ognuna alla libera scelta sul proprio corpo e la legge 194, ma anche per lanciare un appello alle forze politiche, perché vadano oltre le mere dichiarazioni di principio e garantiscano un accesso reale e certo all’interruzione di gravidanza in tutta Italia, contrastando concretamente la piaga dell’obiezione di coscienza”, conclude Cossutta.

Riceviamo e pubblichiamo

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