La Federazione Civitavecchiese: “Subito ai lavoratori ENEL e Minosse prospettive e sicurezze”

CIVITAVECCHIA CONSIGLIO COMUNALE
CIVITAVECCHIA CONSIGLIO COMUNALE

Il 13 dicembre si tiene a Civitavecchia un Consiglio Comunale aperto in cui nuovamente la città e le istituzioni ribadiranno il loro NO alla costruzione di una nuova centrale ENEL a turbogas.

Rifondazione Comunista, insieme ai sindacati (FIOM , CGIL, CNA) ed alle associazioni ambientaliste; sostiene che le alternative al fossile ci sono e saranno le sole a garantire sviluppo ed occupazione a Civitavecchia nei prossimi decenni.

Mentre si discutono le opportunità dell’eolico off shore e la possibilità di istallare da subito pannelli fotovoltaici nelle aree portuali disponibili, abbattendo fin da oggi le emissioni ed ambientalizzando le attività produttive di alcune banchine del porto, e mentre si ragiona su come il porto e la città potranno diventare, in futuro, comunità energetiche ad emissioni zero, ENEL deve ai lavoratori della Minosse e di Tor Valdaliga Nord  delle risposte immediate sul loro presente e futuro, ben sapendo che la città è totalmente solidale con i lavoratori.

La servitù ad ENEL della città è durata Settant’anni lasciando devastazione ambientale:

  • morti di cancro,
  • l’enorme area della centrale da bonificare,
  • il crollo dello scarico portuale di carbone (da 6 ad 1,5 tonnellate annue),
  • centinaia di lavoratori disoccupati e nessuna prospettiva futura.

La transizione ecologica non può sicuramente basarsi sul gas o sull’energia nucleare, come sostiene il Ministro Cingolani, il miglior amico delle multinazionali del fossile.

Il gas non garantisce occupazione né oggi né domani per portuali e metalmeccanici. Non permetteremo che, dopo Settant’anni di profitti, si lascino a questa città solo macerie e disperazione.

Richieste

Rifondazione e l’intera città chiedono quindi ad ENEL di garantire stipendi e sicurezze, sia ai dipendenti della centrale che ai lavoratori della Minosse; fino a quando l’ultimo bullone della centrale a carbone non sarà smontato.

Chiediamo ad ENEL di contribuire finanziariamente alla realizzazione di impianti fotovoltaici, di eolico off shore e di produzione di idrogeno verde; come fa in tutto il resto del mondo, collaborando con le istituzioni Comunali e Regionali.

Si chiede infine che ENEL formi la manodopera in funzione della produzione di energia rinnovabile a Civitavecchia da impiegare nell’industria di prossimità, a partire dal Porto.

Non sarà consentito ad ENEL di abbandonare la città senza precisi impegni su questi tre fronti.

Riceviamo e pubblichiamo
Rifondazione Comunista – Sinistra europea, Federazione Civitavecchia

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