Il primo appuntamento a Viterbo dopo la pausa pandemica per onorare lo spirito del grande Dobici, prezioso e appassionato insegnante

Nel primaverile pomeriggio di domenica scorsa, 12 giugno, la Sala Mendel degli Agostiniani ha accolto un enorme numero di pubblico intento alla conferenza- concerto a cura dell’ Associazione e Centro Studi Cesare Dobici, col Patrocinio del Comune di Viterbo.

Il tema della serata proprio il sommo musicista viterbese Dobici, la sua intensa e valida attività artistica e didattica, la sua affascinante vicenda biografica, vibrante di un’ accesa, prorompente umanità. Personaggio,  all’epoca, siamo a cavallo tra ‘800 e ‘ 900, assai riservato ma sempre accanto ai suoi numerosi allievi e presente con zelo durante i momenti liturgici viterbesi.

Fu a lungo Maestro di Cappella della nostra Cattedrale, infatti, ma estese la sua consistente attività di compositore e strepitoso didatta a Roma, presso quello che ora è il Conservatorio di S.Cecilia e nell ambito del Pontificio Istituto di Musica Sacra.

Wanda Folliero, musicologa e ottima violinista, ha consegnato il suo lavoro di ricerca e approfondimento sulla figura del Dobici alla fervida attenzione degli intervenuti con un efficace tono colloquiale,   corredando la sua narrazione con immagini visive di materiale raro e prezioso nella sua connotazione storiografica.

Il Presidente dell’Associazione, Ferdinando Bastianini, ha ripercorso le vicende che hanno permesso di ricevere il materiale epistolare e la ricca documentazione per volere della stessa famiglia del Dobici.

L’ interessante excursus storiografico ha avuto, poi, momenti di intervallo musicale con brani bellissimi eseguiti con impeccabile tecnica vocale dalla Corale Polifonica S. Giovanni, diretta da M. Loredana Serafini, che ha plasmato il corredo musicale  della  manifestazione,  voci soliste: Barbara Giannetti e Tina Massantini.

Una musica sobria e asciutta,  quella del nostro Dobici, ma intensa nelle linee espressive, brani desunti  dalla polifonia delle sue ben concepite Messe e dalle sue ispirazioni più intime, come la celebre Ave Maria del Monte Grappa.

Hanno trovato posto, altresì, le composizioni pianistiche, carezzevoli ma a volte anche possenti, che Bastianini ha raccontato sul Petrof gran coda della Sala Mendel.

Da sottolineare,  inoltre, la cartellonistica collocata nell’ anticamera della Sala, curata da Ludovico Baccelloni e Ileana Tommasi, che, con suggestive immagini e calibrate didascalie, hanno permesso di entrare con vivo interesse nel contesto del lavori della Folliero.

Il primo appuntamento dopo la pausa pandemica, si è detto durante i saluti conclusivi, ma al quale seguiranno iniziative volte all’ incremento dell’ attività musicologica della nostra terra e progettazioni didattiche, anche per onorare lo spirito del grande Dobici, prezioso e appassionato insegnante.

Riceviamo e pubblichiamo

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