“Usi civici, non dormiamoci sopra, si parte con una protesta mensile! Ogni secondo Sabato del mese sotto l’Agraria dalle 10.30 alle 11.20”

Vittorio Petrelli

Cari concittadini siamo oggetto di una profonda ingiustizia da parte dell’Università Agraria con la complicità di alcuni funzionari della Regione Lazio e nell’indifferenza, apparente, dei suoi rappresentanti politici, in primis del Presidente ZINGARETTI e dell’assessore Onorati che, investiti del problema con centinaia di PEC, rimangono SILENTI!!! VERGOGNA!!

Solo il capo di gabinetto del Presidente, Dott. RUBERTI ebbe a dire che la Regione Lazio avrebbe redatto una nuova perizia demaniale e dava mandato agli uffici di applicare la sentenza ANTONELLI.

Parole al vento nonostante siano state rese pubblicamente.

Tutti sanno che il vincolo non esiste più “a far data dal 1827” quando lo Stato Pontificio vendette, su richiesta del Comune, questi terreni a privati. E pensare che, se fosse applicata la sentenza Antonelli si potrebbero liberare da subito 1500 delle 5000 famiglie coinvolte!

Il problema principale di questa ingiustizia è la locale UNIVERSITA’ AGRARIA che non vuole riconoscere le aste di vendita del 1827.

Lo stesso giudice ha verbalizzato che si poteva risolvere immediatamente la questione, anche per via amministrativa, bastava che Regione, Comune ed Università Agraria prendessero atto amministrativamente di quelle aste.

Ma sia la Regione che l’Università Agraria non solo non si sono mai sedute ma né hanno mai dato disponibilità per un incontro con queste finalità.

L’Agraria utilizza tutti i meandri dell’ordinamento giuridico per rinviare o ritardare ogni decisione definitiva così i primi due ricorsi che abbiamo vinto sono stati appellati.

Per non parlare delle 6 sentenze che erano in procinto di uscire e per le quali è stata dichiarata l’incompetenza dell’organo giudicante: i tempi diventano biblici!

E questo nonostante il mandato elettivo di questa Agraria sia scaduto dall’aprile 2020 nell’indifferenza della Regione.

Per questo abbiamo deciso di organizzare per ogni 2° sabato del mese, un breve sit in di protesta, con opportuno striscione dove ricorderemo a tutti i soggetti del controllo che il mandato è scaduto! A partire quindi dal prossimo 13 novembre!

Sarà importante esserci ed invitare chiunque. Prendiamoci questo impegno.

Non sottovalutate la questione: chi l’ha dovuta affrontare o ha dovuto cedere al ricatto della conciliazione per costi oltre i 6000 euro con una pratica incompleta perché manca l’omologazione della Regione ( questo significa che potrebbero richiederlo in futuro l’obolo) oppure ha rinunciato ai propri obiettivi.

Il problema si complica perché è probabile che, il nuovo commissario non accetterà più le conciliazioni e si dovrà per forza ricorrere alle vie legali (ossia anni) per liberarci di questo vincolo presunto!!! A Voi la scelta

Vittorio PETRELLI

Riceviamo e pubblichiamo

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