“Condotta indegna del consigliere comunale che garantisce quella presenza in Conferenza Capigruppo che consente all’amministrazione Tedesco di proseguire una gestione politico-amministrativa”

CIVITAVECCHIA CONSIGLIO COMUNALE

Il Prefetto, a seguito di un quesito avanzato dall’intera opposizione, si è espresso in ordine al quorum necessario per la validità delle sedute della Conferenza capigruppo; ha indicato nel numero di 12 Consiglieri, e non 13 come sembrava desumibile dal regolamento, la rappresentanza utile a garantire la validità delle riunioni.

La Conferenza dei capigruppo è uno snodo estremamente importante e delicato per l’attività amministrativa; esso infatti rappresenta un passaggio obbligato per tutti gli atti che debbono pervenire al Consiglio Comunale.

Se la risposta del Prefetto può fare chiarezza nell’intreccio tra norme e regolamenti, paradossalmente evidenzia ancor più un’anomalia politica che pesa come un macigno e condiziona i destini e le scelte della nostra città.

Ci riferiamo alla condotta, a nostro giudizio indegna, del consigliere Vittorio Petrelli che, eletto tra le fila dell’opposizione e firmatario di un patto di apparentamento con la coalizione che aveva sostenuto la candidatura a Sindaco di Carlo Tarantino, garantisce quella presenza in Conferenza Capigruppo che consente all’amministrazione Tedesco di proseguire una gestione politico-amministrativa che giudichiamo fallimentare e che, con il proprio voto in Consiglio Comunale, consente alla maggioranza di restare a
galla.

Comunicato a firma dei Consiglieri: Attig, D’Antò, De Angelis, Di Gennaro, Frascarelli, Lecis, Lucernoni,
Palombo, Piendibene, Scilipoti, Tarantino

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