Non ci può essere vita, se c’è la guerra. La guerra è distruzione, disperazione, abbandono, violenza, povertà, fame, degrado, disprezzo….

Numerose le guerre ancora in atto sul Pianeta, in luoghi diversi, ma tutte tragicamente uguali: espressione dell’abbrutimento dell’essere umano, il quale ha dimenticato di possedere quella scintilla divina, pervaso solo dalla violenza (cfr. Laudato sì, par 2), dall’egoismo, dall’avidità, che lo rende stupido.

Ieri, un convegno a Villa Albani, un momento di riflessione condivisa, dal titolo “Terra e Pace” .

Villa Albani è un luogo storico per i civitavecchiesi, luogo per tanti anni sede dell’Assessorato alla Cultura, luogo abbellito recentemente dalla cura del giardino circostante: una cura per la terra, per l’ambiente e per lo spirito.

“Gli orti solidali” un’iniziativa “semplice”: valorizzare un terreno per anni dimenticato, lavorarlo insieme ad altri, includendo chiunque abbia voglia di curare e curarsi.

Un’azione in sintonia con quanto si legge nella Bibbia (Gen 2,15), con quanto Papa Francesco scrive nel Capitolo Secondo, paragrafo 67 dell’Enciclica Laudato sì: «[…] i testi biblici […] ci invitano a coltivare e custodire il giardino del mondo […] custodire vuol dire proteggere curare, preservare, conservare, vigilare».

Vigilare sulla pace, senza rassegnarci alla cultura delle armi e della guerra. La pace esiste nel nostro cuore, usa la nostra voce, si realizza con le nostre azioni, anche “semplici”.

La pace va difesa quotidianamente, costruendo nuove alleanze e sinergie, coraggiosamente intaccando quella subdola logica di guerra che si manifesta nelle scelte politiche.

Argomenti complessi, ma di una logica schiacciante: un proiettile costruito, peraltro con dispendio energetico, è una vita in meno.

Tuttavia la tecnologia è andata avanti: siamo riusciti a produrre proiettili biodegradabili!

“Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne comprenda la tua filosofia” (Amleto Atto I, Scena V); quanti aspetti ci sfuggono, che riguardano scelte economiche, decisioni politiche!

Per questo motivo occorre conoscere e conseguentemente operare delle scelte sul nostro modo di vivere, sul nostro quotidiano. I decisori politici sono sensibili alle esigenze dell’elettorato!

I temi trattati nel convegno, attuali e urgenti, tenuti insieme dalla vastità e complessità dei saperi presenti nell’Enciclica, hanno spaziato dall’agroecologia, dalla speculazione finanziaria alla costituzione di nuovi paradigmi ecologici. 

orti-solidali

Un’ecologia integrale:  quale visione ecologica che “integri” l’ambiente con le persone, con le istituzioni, con l’economia, con la cultura.

Poiché tutto è interconnesso (cfr. Laudato sì, par.42), ecologia integrale significa mettere in atto una visione di giustizia, intra e inter-generazionale, che non escluda nessuno, anzi quotidianamente porti avanti azioni di solidarietà e inclusione.

Un grazie ai relatori: a Mauro Catenacci, Antonio Onorati, Daniele Taurino, a Massimo Magnano e Domenico Barbera, alla professoressa Antonella Maucioni, alla Presidente della Fondazione CARICIV, Gabriella Saracco, all’Assessore ai Servizi Sociali Cinzia Napoli. Grazie alla Tenuta “Gatto Puzzo”, nella persona di Stefano De Paolis e Serena Anniballi.

Carla Celani

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