Ernesto Tedesco: “Da quel 30 gennaio 2020, in cui Civitavecchia fu la prima città italiana ad affrontare in qualche modo l’emergenza (e in cui qualcuno mi prese per matto), ne abbiamo affrontate tante”

<Ricordo benissimo come cominciò, con una nave in porto che aveva passeggeri cinesi affetti da sindrome influenzale e io che chiesi di non far scendere nessuno in assenza di referti dallo Spallanzani, per tutelare la città e in particolare i lavoratori portuali che mi avevano chiesto un intervento.

Il lockdown con le nostre strade desolate, il far comprendere l’obbligo di usare le mascherine, la combattuta scelta di mantenere aperto il Mercato.

I fiori portati ai defunti – a nome di tutti i civitavecchiesi – nei cimiteri chiusi. Le ordinanze per consentire ai disabili di uscire (d’accordo con il competitor delle ancora fresche elezioni, il dottor Carlo Tarantino) e le notti al porto a cercare di contingentare il traffico degli ultimi traghetti con la Spagna.

ernesto tedesco sindaco civitavecchia

I lutti, i troppi lutti, particolarmente nelle nostre Rsa. Il Polo logistico della Protezione civile e della Croce Rossa che aiutò famiglie rimaste senza la possibilità di fare la spesa.

E poi le drammatiche riunioni con Asl, e ancora l’impegno per la vaccinazione, la voglia di riaprire i teatri, e mille altre immagini che scorrono nella mia mente e che vi resteranno per sempre impresse.

Ritengo però di dover riconoscere ai civitavecchiesi una condotta di cui possono andare orgogliosi. Parlo per gli operatori sanitari, per i volontari, per le forze dell’ordine (compresa la nostra Polizia locale), ma anche per i cittadini che hanno sopportato misure che erano impensabili e sconosciute, con esemplare senso civico.

Infine, lasciatemi ringraziare chi ha fatto parte della Task Force comunale, senza distinzioni tra esponenti della maggioranza e delle opposizioni, per il contributo che ha portato alla città in una fase del tutto inedita per la democrazia italiana.

Altre sfide, purtroppo, arriveranno ed anzi sono già arrivate: ma oggi sappiamo di essere più preparati ad affrontarle.>

Dal profilo Facebook Ernesto Tedesco

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